Welfare

Carcere: i detenuti di Rebibbia annunciano proteste

Nel carcere di Rebibbia nuovo complesso (oltre 1600 detenuti) la protesta inizierà domani, venerdì 21 luglio, e avrà per obiettivo anche la denuncia della drammatica situazione della sanità penitenzia

di Redazione

I detenuti di Rebibbia nuovo complesso e quelli di alcune carceri siciliane annunciano che a partire da domani inizieranno delle pacifiche proteste che hanno per obiettivo principale quello di ottenere un provvedimento di indulto generalizzato, senza esclusioni, soprattutto verso quel tipo di reati che nelle regioni del centro e del sud vengono contestati con estrema facilità a migliaia di cittadini. Nel carcere di Rebibbia nuovo complesso (oltre 1600 detenuti) la protesta inizierà domani, venerdì 21 luglio, e avrà per obiettivo anche la denuncia della drammatica situazione della sanità penitenziaria e il ritorno a Roma di 15 detenuti recentemente trasferiti perché avevano promosso delle mobilitazioni dentro l’istituto. Queste mobilitazione pacifica si aggiunge a quelle che in Sardegna, nella sezione speciale del femminile di Rebibbia e in altri carceri del nord i detenuti stanno organizzando con i medesimi obiettivi, a cui si aggiungono anche la contestazione degli abusi compiuti nell’uso della custodia cautelare in carcere (oltre ventitremila detenuti in attesa di giudizio) e l’eccessiva discrezionalità dei Magistrati di Sorveglianza nell’applicazione dei cosiddetti benefici previsti dalla Legge Gozzini. Alla vigilia di un decisivo passo in avanti sulla strada delle riforme del nostro sistema penale e penitenziario, per le quali i detenuti organizzati dalla Papillon si sono battuti fin dal settembre del 1997, ci sembra giusto e utile che i Parlamentari e i Consiglieri Regionali di tutti i partiti politici entrino negli istituti penitenziari dove è in corso la pacifica mobilitazione per incontrare i detenuti ed ascoltare anche le loro ragioni


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