Comitato editoriale

Carcere, gli strumenti pay by result e il reinserimento sociale

Presentazione a Roma mercoledì 15 marzo dello studio di fattibilità sull'innovazione dei programmi di reinserimento sociale e lavoratorivo delle persone detenute promosso da Human Foundation e Fondazione Sviluppo e Crescita Crt. Un modo per comprendere opportunità e limiti del Social Impact Bond

di Antonietta Nembri

L'applicazione di strumenti pay by result per l'innovazione dei programmi di reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute” questo il titolo dello studio di fattibilità che Human Foundation e Fondazione Sviluppo e Crescita Crt presenteranno mercoledì 15 marzo nel corso di un incontro a Roma (dettagli in agenda online).

Allo studio – frutto di un lungo impegno di Human Foundation e Fondazione Sviluppo e Crescita Crt per realizzare il quale hanno costituito un apposito nucleo operativo – ha contribuito un team di lavoro composto da: Politecnico di Milano, ’Università di Perugia e KPMG, con il supporto del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la fattiva collaborazione della direzione dell’Istituto Lorusso e Cutugno di Torino. L’obiettivo era quello di comprendere a fondo le dinamiche di un nuovo strumento finanziario, finalizzato al sostegno di determinate politiche sociali, e di valutarne la fattibilità e l’opportunità nel contesto italiano, a partire da un caso concreto di applicazione.

L’indagine ha permesso di comprendere meglio opportunità e limiti del Social Impact Bond, ma anche di individuare il percorso per una sperimentazione nel contesto italiano, affine al primo esperimento inglese rivolto all’abbattimento dei tassi di recidiva delle persone in stato di detenzione.

Da parte sua la presidente di Human Foundation Giovanna Melandri è convinta che questa «sia la strada giusta per poter sperimentare servizi sociali fondamentali e innovativi, introducendo nuovi modelli applicabili in tutto il Terzo settore. A Human Foundation da tempo studiamo e proponiamo l’utilizzo di modelli finanziari che collegano l'investimento ai risultati sociali ottenuti (pay for result), grazie ai quali è possibile la collaborazione tra pubblico e privato secondo criteri di trasparenza e una maggiore efficienza dell’offerta ai cittadini. Sarebbe davvero un grande fatto se si cominciasse a sperimentare questo Sib per le politiche di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti».

Secondo il direttore Federico Mento, inoltre «lo studio ha il pregio di aver delineato una nuova modalità di relazione tra gli stakeholder. Le risorse finanziare, infatti, non provengono dalla PA, ma prevalentemente da un investitore sociale e dal contributo di attori diversi che hanno mobilitato le rispettive competenze per produrre dei risultati consistenti. Ci auguriamo dunque che questa sperimentazione possa favorire un ampio dibattito sulla necessità di avviare processi di innovazione dei sistemi di protezione sociale che, nel rinnovare il ruolo di indirizzo dell’attore pubblico, abbiano la capacità di offrire servizi più efficaci nel rispondere ai bisogni delle comunità».

Alla presentazione dello studio è prevista la partecipazione, accanto a Massimo Lapucci, segretario della Fondazione Sviluppo e Crescita Crt e Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation, del ministro della Giustizia Andrea Orlando.

In apertura foto di Kristopher Roller/Unsplash