Welfare

Carcere fuorilegge

Quattro regioni sono già oltre il limite della capienza tollerabile: Campania, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Veneto. Il tetto nazionale di 63.568 posti sarà superato nella prossima primavera

di Antonietta Nembri

A essere “fuorilegge” in Italia rischia di esserlo l’intero sistema carcerario. Troppi i detenuti reclusi, la capienza effettiva è già stata superata e tra pochi mesi si rischia di superare anche quella di “emergenza”.


A dirlo sono gli stessi dati del ministero di Giustizia. Se poi si considera che il ministro Alfano il 15 ottobre ha detto che il superamento della «capienza tollerabile» renderebbe le carceri fuorilegge, si può ben capire che i numeri rendono «“illegali” le condizioni detentive nella maggior parte degli Istituti di pena italiani». La denuncia arriva da Ristretti che osserva come «la capienza regolamentare (definita in base alle “Regole minime per il trattamento dei detenuti” dell’Unione Europea) è già abbondantemente superata in tutte le regioni, a eccezione della Valle D’Aosta (159 detenuti per una capienza regolamentare di 181)».


I detenuti presenti nelle carceri italiane, al 16 ottobre di quest’anno, sono 57.030 a fronte di una capienza regolamentare totale che è di 43.085, quella tollerabile prevede ben 63.541 persone, poco più di seimila in tutta Italia. Scendendo nei particolari, dai numeri del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, come evidenzia la rivista on line Ristretti Orizzonti, emerge che in quattro regioni italiane (Campania, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Veneto) i penitenziari a tutt’oggi sono effettivamente “fuorilegge”: «Vi sono ristrette più persone di quante ne potrebbero contenere, pur nella situazione di “emergenza” prevista nei numeri della “capienza tollerabile”».

E  i numeri parlano chiaro: in Campania i detenuti sono 7.125 a fronte di una capienza tollerabile di 6.966, mentre quella regolamentare è di 5.306. Dati simili anche in Emilia Romagna dove sono ristrette 3.919 persone a fronte di una capienza “tollerabile” di 3.761. Numeri diversi quelli del Trentino che però a fronte di una capienza regolamentare di 256 detenuti nel accoglie attualmente 324 o quelli del Veneto che arrivano a 2.924 presenze circa duecento in più della capienza tollerabile fissata a 2.794.

Se in tutte le altre regioni i detenuti sono inferiori alla capienza “tollerabile”, ma comunque superiori a quella regolamentare non va dimenticato che ce ne sono cinque (Friuli, Liguria, Lombardia, Marche e Sicilia) nelle quali i posti ancora disponibili (sempre nel regime di “capienza tollerabile”) sono inferiori al 10% del totale, quindi saranno prevedibilmente riempiti nei prossimi mesi, se l’aumento della popolazione detenuta continua al ritmo attuale.

Basti pensare che, per esempio in Lombardia al 16 ottobre erano presenti nella carceri lombarde 8.307 detenuti, una settantina meno della capienza tollerabile (8.379). « In definitiva, se non interverranno cambiamenti sostanziali in materia di politiche penali e penitenziarie, con un ritmo di crescita di 800 – 1.000 detenuti in più ogni mese, il “tetto” nazionale di 63.568 posti sarà raggiunto e superato nella prossima primavera: l’intero sistema carcerario diventerà “fuorilegge”…» è l’amara considerazione del Centro studi di Ritretti Orizzonti.


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