Welfare

Carcere: Caritas chiede rapida approvazione indultino

Il provvedimento rappresenta un primo passo nella direzione indicata dal Papa in occasione del Giubileo del 2000 e ribadita nella visita al Parlamento italiano lo scorso 14 novembre 2002.

di Redazione

I 204 penitenziari italiani, con una capienza regolamentare di 42.000 posti, ospitano 56.271 persone, in media 275 detenuti, che salgono a oltre 350 nel 24,5% dei casi. Dati che fotografano nitidamente il fenomeno del sovraffollamento. Su questi temi si è confrontato il ?Coordinamento Carcere e comunità cristiana? promosso da Caritas Italiana nell?incontro del 6 febbraio 2003. I rappresentanti di 17 Caritas diocesane (Campobasso, Matera, Avellino, Parma, Roma, Frosinone, Genova, Milano, Bergamo, Ancona, Saluzzo, Trani, Ales?Terralba, Massa Marittima, Venezia, Bolzano, Terni) hanno espresso alcune considerazioni sulla recente approvazione da parte della Camera del progetto di legge ?Sospensione condizionata dell?esecuzione della pena detentiva nel limite massimo di tre anni?. Il provvedimento rappresenta un primo passo nella direzione indicata dal Papa in occasione del Giubileo del 2000 e ribadita nella visita al Parlamento italiano lo scorso 14 novembre 2002. Va quindi sostenuta la sua rapida approvazione da parte del Senato, pur nella consapevolezza che il suo valore è più in un?ottica culturale che negli effetti pratici, del tutto eventuali e da verificare. Il provvedimento presenta infatti alcuni punti di incerta efficacia come la discrezionalità della magistratura di sorveglianza e i vincoli posti all?ex-detenuto dopo la eventuale scarcerazione limiti oggettivi, soprattutto se paragonati ad altri gesti di clemenza approvati di recente nell?ampia teoria dei condoni. Si rischia così di usare pesi molto diversi nei confronti dei cittadini privilegiando i più scaltri e più furbi rispetto ai più disperati. Va inoltre considerato che il segno di clemenza isolato da una piena e corretta applicazione delle leggi che regolano la vita del carcere (Ordinamento e regolamento penitenziario, legge Simeoni-Saraceni, legge Smuraglia) perde la sua carica innovativa di cambiamento culturale nella considerazione del carcere e dei detenuti nelle nostre comunità. E? questa una preziosa occasione per le comunità cristiane per farsi carico, insieme agli altri attori sociali, istituzionali e del volontariato, del reinserimento sociale dei detenuti. L?icona del Padre buono che accoglie il figliol prodigo ci porta ad esprimere segni concreti di accompagnamento verso i detenuti e le loro famiglie. Né va distolta l?attenzione nei confronti delle vittime dei reati, per trovare forme nuove di riconciliazione e di elaborazione del male subito.


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