Welfare

Carcere. Camera, primo sì per “l’indultino”

La proposta Buemi-Pisapia sui benefici carcerari incassa l'ok della commssione Giustizia. A favore Ds, Margherita, Forza Italia, Sdi e Prc. No della Lega. An e Verdi si astengono.

di Ettore Colombo

L’indultino incassa il sì della commissione Giustizia della Camera. La proposta, presentata dai deputati Giuliano Pisapia e Enrico Buemi, è stata adottata come testo base con i voti favorevoli di Margherita, Forza Italia, Sdi e Prc, ma anche dei Ds tra i quali pure ci sono stati molti distinguo. Non ha invece votato An mentre i Verdi hanno deciso di disertare la votazione per protestare contro un testo giudicato ”inadeguato e insufficiente”. Voto contrario della Lega. Ora c’è tempo fino a sabato per presentare gli emendamenti. Quella che porta la firma di Buemi-Pisapia è più che altro una legge sui benefici carcerari. In pratica si prevede che siano sospesi gli ultimi tre anni di pena per chi ha scontato almeno un quarto della condanna. Dal beneficio, tuttavia, sono esclusi coloro che hanno commesso reati gravi come terrorismo, stragi, mafia, spaccio di stupefacenti e riduzione in schiavitù oltre ai delinquenti abituali e a chi decide di rinunciarvi. Una volta scarcerati, non dovranno tornare a delinquere nei successivi cinque anni altrimenti per loro si riapriranno le porte del carcere. Il sì dei Ds è arrivato se pur tra molte perplessità. “Abbiamo votato a favore – dichiara la responsabile Giustizia del partito Anna Finocchiaro – ma con dei distinguo che possono essere sintetizzati in due punti. Prima di tutto va precisato che il testo così com’è è passibile di essere dichiarato incostituzionale perché ha le caratteristiche tipiche dell’indulto come l’applicazione automatica e l’essere scisso da un percorso rieducativo”. ”E poi – aggiunge l’esponente diessina – interferisce con il sistema di misure alternative al carcere (la Gozzini)”. La strada maestra per la Quercia resta dunque quella dell’indulto. Favorevoli alla Buemi-Pisapia sono stati i deputati della Margherita che, attraverso il responsabile Giustizia del partito Giuseppe Fanfani e Pierluigi Mantini, spiegano di preferire questa soluzione a quella dell’indulto vero e proprio, anche se presenteranno numerosi emendamenti. Assolutamente contraria al testo è la Lega. ”Questa proposta di legge – dichiara la Carolina Lussana – è di fatto un indulto. E a nostro avviso è passibile di incostituzionalità. Solleveremo la questione in Aula e in Commissione. Duro anche il commento dei Verdi. Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia, parla di testo ”inadeguato e insufficiente a dare una risposta alla richiesta di clemenza arrivata anche dal Papa”.

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