Welfare

Carcere, assistenti sociale: appello contro la ex Cirielli

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Casg (coordinamento assistenti sociali giustizia)

di Redazione

Gli assistenti sociali della giustizia, quotidianamente impegnati nell’opera di recupero e di inclusione sociale delle persone condannate si associano a tutti gli operatori della giustizia: magistratura, avvocatura, operatori sociali, sindacati della polizia penitenziaria, mondo del volontariato, che stanno in questi giorni lanciando, inascoltati, messaggi di grande preoccupazione per il sistema penitenziario italiano. Le carceri italiane non sono state mai così sovraffollate da 10 anni a questa parte, si parla ormai di oltre 60.000 detenuti di cui oltre il 27 % è formato da tossicodipendenti e più del 30% di stranieri. La legge n. 251, approvata il 29 novembre scorso (ex Cirielli), promulgata il 5 dicembre dal Presidente della Repubblica, che impedirà l’accesso dei soggetti recidivi alle misure alternative alla detenzione, moltiplicherà questi numeri in modo considerevole. Questa legge non rispetta i principi costituzionali: o di uguaglianza di tutti i cittadini, perchè costituisce un doppio binario per tipologia di reato e per tipologia di autore. o della finalità rieducativa della pena, vanificando la legge Gozzini. o del divieto di trattamenti contrari al senso di umanità, a causa di un sovraffollamento in costante e incontrollabile crescita Le conseguenze: – Peggiorerà, in maniera incontrollabile, la già gravissima situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari facendo esplodere definitivamente il nostro sistema carcerario; – Farà lievitare in modo considerevole i costi per il mantenimento della popolazione detenuta. – Il sistema carcerario non potrà reggere l’impatto di questa legge e nessuno può minimamente ipotizzare a quali pericolosissime conseguenze saranno sottoposte le carceri e gli operatori che in esse lavorano; – Farà aumentare i suicidi e la disperazione di quelle persone alle quali la legge sottrae la speranza; – farà diminuire le possibilità di reinserimento sociale; – Punirà prevalentemente i soggetti più deboli; NON È QUESTA LA RISPOSTA GIUSTA PER REPRIMERE LA MICROCRIMINALITÀ PERCHÉ E’ STATISTICAMENTE PROVATO CHE I TASSI DI RECIDIVA SONO PIÙ ALTI TRA COLORO CHE SCONTANO LA PENA TOTALMENTE IN CARCERE RISPETTO A CHI FRUISCE DI MISURE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE IL COORDINAMENTO ASSISTENTI SOCIALI DELLA GIUSTIZIA FA APPELLO A TUTTE LE AUTORITÀ ISTITUZIONALI E AMMINISTRATIVE COMPETENTI AFFINCHÉ SIANO CONTENUTI I DANNI DERIVANTI DALLA NUOVA NORMATIVA, ANCHE ATTRAVERSO LA PREDISPOSIZIONE DI UN PROVVEDIMENTO DI CLEMENZA LUNGAMENTE ATTESO.


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