Welfare

CARCERE. Ancora una specialità dolce dai detenuti del Due Palazzi

Venerdì verranno presentati "I dolci di Antonio", dedicati al santo padovano

di Gabriella Meroni

Anteprima mondiale in carcere a Padova per “La Noce del Santo”, il nuovo dolce ispirato a sant’Antonio (e realizzato dai detenuti). Dopo “I dolci di Giotto”, serie di prodotti pluripremiata, prendono il via “I dolci di Antonio”. Sant’Antonio e il carcere, d’altra parte, è un binomio ben consolidato: gli atti storici dell’epoca documentano che il primo gesto pubblico del Santo al suo arrivo a Padova nel 1321 fu chiedere e ottenere dal Comune di Padova di liberare le vittime dell’usura dalla pena del carcere. La preferenza del Santo per i detenuti ha colpito i pasticceri del laboratorio artigianale gestito dal consorzio Rebus nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova, al punto che assieme agli operatori del consorzio hanno voluto recuperare notizie storiche, contattare i frati del Santo, avviare lunghe sperimentazioni sui materiali e le ricette, per giungere a proporre, a livello mondiale così come è internazionale la fama di Antonio, un nuovo dolce a lui ispirato. Che sarà presentato in anteprima mondiale.

«Il carcere sta vivendo oggi un momento difficile e delicato», informa una nota, «sta attraversando una situazione ben più grave di quella pre-indulto del luglio 2006. Tramite questa iniziativa si vuole lanciare un messaggio di speranza e un monito a una vera responsabilità da parte di tutti. Il gesto pubblico di Frate Antonio del 1231 è più che mai attuale, è un richiamo forte e chiaro da seguire, un gesto di vera umanità che esprimeva una concezione di persona oggi gravemente minacciata in tutte le sue condizioni». Venerdì 5 giugno alle 11, nel laboratorio di pasticceria della Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova si presenteranno i nuovi prodotti, alla presenza di Padre Enzo Poiana, rettore della Basilica del Santo e Nicola Boscoletto, presidente del Consorzio sociale Rebus.


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