Welfare

Carcere: a Verona trovato morto un ragazzo di 26 anni

Riportiamo l'articolo comparso sul quotidiano l'Arena.

di Redazione

Soltanto pochi minuti prima era al colloquio con la madre e la giovane moglie, sposata un mese fa durante la detenzione in carcere. Poi l?hanno trovato sul letto della sua cella, morto. Per cause che sono tutte da accertare. Vicino niente che potesse far pensare alla causa del decesso. La vita di Cristian Orlandi, 26 anni, modenese imputato in attesa di giudizio per l?uccisione di un amico dopo una serata passata in discoteca nella Bassa Veronese con altri conoscenti usando cocaina e alcol, aumentando il caos mentale con psicofarmaci di cui faceva uso costante, è terminata così. Orlandi era dentro da otto mesi e ad aprile aveva ottenuto dal giudice Stefano Sernia l?autorizzazione alla perizia. Il giovane, che in aprile aveva chiesto e ottenuto attraverso i suoi avvocati di essere giudicato con rito abbreviato, che dà diritto alla riduzione di un terzo della pena, aveva periodicamente gli incontri con il perito nominato. La richiesta del rito abbreviato era appunto condizionata all?esame psichiatrico per capire se quando ha ucciso a colpi di cavatappi l?amico fosse capace di intendere e di volere. Il corpo dell?uomo è stato portato a medicina legale. Oggi con tutta probabilità verrà affidato l?incarico dell?autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore. E stabilirà se il decesso sia avvenuto per cause naturali, oppure per l?uso di sostanze stupefacenti. È possibile che accertamenti clinici vengano fatti anche sul suo compagno di cella, che ieri, quando è stato trovato il cadavere non sembrava essere del tutto lucido. E sarà inoltre necessario scoprire nel caso se ne riscontrasse la presenza, chi ha ceduto sostanze stupefacenti alla vittima. Orlandi all?alba del 21 dicembre 2003 aveva piantato sei fendenti nel corpo dell?amico Stefano Malagoli, 31 anni, giardiniere, residente a Modena dopo una serata alla discoteca Stargate di Castagnaro. La motivazione di tale furia fu sempre “giustificata” dall?aver fatto uso di cocaina e alcol e dalla gelosia, che avrebbe accecato il giovane per le pesanti avances fatte dalla vittima nei confronti della fidanzata di Orlandi. Quella che un mese fa è diventata sua moglie e che adesso è la sua vedova. “Ti amo e non ti lascerò”, gli aveva detto la giovane donna attendendo che Orlandi uscisse dall?interrogatorio nell?ufficio del giudice Marzio Guidorizzi, due giorni dopo l?omicidio. E forte di questo amore, nonostante tutto, lo aveva anche sposato.


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