Welfare

Carcere, a Trento 100 detenuti in sciopero della fame

Denunciano le condizioni di bestialità in cui versa l'istituto: «Escrementi in cucina, visite degli assistenti sociali del Sert ogni tre o quattro mesi, cucina che sforna piatti immangiabili»

di Redazione

Il deputato della Rosa nel Pugno Sergio D’Elia presentera’ un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia ”sulla situazione disastrosa del carcere di via Pilati a Trento, dove da ieri cento detenuti sono in sciopero della fame per denunciare le condizioni in cui sono costretti a vivere. Non e’ tollerabile -dice D’Elia- che a persone gia’ private della liberta’ sia inflitta la pena supplementare del degrado e della bestialita’ di luoghi e condizioni di detenzione che offendono la dignita’ umana”. In una lettera firmata al quotidiano trentino L’Adige, ”i detenuti -si legge in una nota- avevano parlato tra l’altro di escrementi in cucina, visite degli assistenti sociali del Sert ogni tre o quattro mesi, cucina che sforna piatti immangiabili, condizioni igienico-sanitarie allarmanti e strutture fatiscenti”. ”Abbiamo sbagliato, ma siamo persone anche noi. Non chiediamo molto, ma sull’igiene e sulla salute -scrivono tra l’altro i detenuti- pensiamo che non si debba transigere. Gli agenti di custodia sono costretti a vivere come noi e a operare in maniera del tutto precaria».


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