Welfare

Carcere: a Rebibbia riparte lo scipero della fame

Dopo che alla Camera è stato di fatto mortificato l'appello dei detenuti e del Papa i detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso hanno iniziato uno sciopero totale della fame

di Redazione

Dopo che alla Camera è stato di fatto deriso e mortificato l’appello dei detenuti e di Giovanni Paolo II per un atto di clemenza, i detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso hanno iniziato un vero e proprio sciopero totale della fame per chiedere un provvedimento di indulto.
Gli oltre 1.000 detenuti impegnati nella pacifica protesta di queste settimane, hanno deciso che, a rotazione, gruppi di 10-15 persone per ogni reparto inizino lo sciopero della fame, sostenuti dalla solidarietà di tutti gli altri.
La stessa forma di protesta è oggi in discussione tra i detenuti della gran parte delle carceri italiane.

I detenuti di Rebibbia chiedono ai capigruppo di ogni partito di riprendere con serenità il dibattito su un vero e proprio provvedimento di indulto che sia premessa di una generale riforma del sistema penitenziario e auspicano un intervento diretto del Presidente del Consiglio.

Inoltre si appellano a tutte le istanze della società civile affinchè il loro grido di dolore venga ripreso ed amplificato nelle piazze, nelle scuole, nelle chiese e ovunque all’esterno delle carceri.

Associazione Pappilon

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.