Welfare

Carcere, a Catanzaro si impara un lavoro

I detenuti della casa circondariale di Siano potranno partecipare a corsi di formazione professionale

di Redazione

Una sinergia tra il Provveditorato regionale alla giustizia, la direzione della casa circondariale di Siano di Catanzaro e la Regione Calabria, assessorato alla Formazione professionale, per garantire in termini propositivi un futuro lavorativo ai detenuti, e’ stata avviata nell’ambito del protocollo d’intesa siglato tra Ministero di Grazie e giustizia e Regione Calabria. “Ho intenzione di effettuare un corso di formazione mirato non solo a esaltare la qualita’ eccellente delle prestazioni acquisite dai detenuti, ma anche per fornire loro una garanzia per un futuro, attraverso un attestato che possa esserespendibile all’esterno e dare la possibilita’ di accedere nel mondo del lavoro” – ha detto l’assessore regionale Piero Aiello subito dopo la visita fatta nelle sezioni di alta e media sicurezza nella casa circondariale di Catanzaro. L’assessore, accompagnato dal provveditore regionale alla giustizia Paolo Quattrone e dal direttore della casa circondariale Agazio Mellace, ha avuto modo di visitare il laboratorio di ceramica, di falegnameria, di restauro mobili e le aule adibite agli studi superiori ed universitari sia nella media che nell’alta sicurezza rimanendo piacevolmente esterrefatto per l’ottima capacita’ organizzativa riscontrata all’interno della struttura. “Abbiamo voluto evidenziare all’assessore – ha detto Agazio Mellace – cio’ che di importante sotto il profilo culturale, professionale ed artistico si realizza all’interno dell’istituto. Quanto e’ possibile trasformare gli istituti attraverso l’apporto sinergico con i detenuti e coloro che operano all’interno della casa circondariale. Occorre questo supporto da parte della Regione per cercare di dare forte slancio alle attivita’ che si svolgono all’interno della casa Circondariale”. “Abbiamo attivato il progetto “Athena” – ha detto invece Quattrone – con il quale abbiamo previsto una serie di interventi a tappeto in tutti gli istituti penitenziari della regione Calabria. E’ in fase di concreta e di pratica attuazione e prevede l’istituzione dei poli (istruzione, sanitari, lavorativi) nelle strutture penitenziarie per offrire concrete opportunita’ alla popolazione dei detenuti. Ma il problema carcere e’ di natura culturale, ossia non puo’ essere demandato solamente agli operatori penitenziari, ma tutta la societa’ civile si deve appropriare di una problematica che ci riguarda tutti”.


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