Welfare

Carcere, 50 associazioni in piazza

La manifestazione di ieri a Roma a dato le cifre di un'emergenza sanitaria e affrontato il caso Cassa Ammende (sulla questione un approfondimento sul numero di Vita magazine in edicola domani).

di Stefano Arduini

Ogni trenta minuti hanno simulato la battitura dei ferri delle celle, e davanti alla Camera dei deputati hanno allestito un?enorme gabbia portata dalla neo-nata associazione radicale “Il detenuto ignoto: oltre 50 associazioni del mondo del volontariato hanno manifestato stamane contro un sistema penitenziario che definiscono “al collasso”. E hanno lanciato un preciso monito: “se non si individuano immediatamente delle soluzioni, le carceri rischiano, nonostante le civilissime proteste dei detenuti, di diventare una polveriera come lo furono, per chi ha memoria, quelle ante riforma del ?75”. Un centinaio i manifestati, in rappresentanza di Nessuno Tocchi Caino, della Consulta penitenziaria del comune di Roma, Antigone, Emergency, Società italiana di psicologia penitenziaria, Papillon Rebibbia, Ora d?Aria, Comunità di S. Egidio e, tra gli altri, della Cgil-Fp. Tutti concordi nel chiedere innanzitutto più fondi per le carceri, visto che – denunciano – i tagli dal 2002 ad oggi sono stati tanti, primi tra tutti quelli all?assistenza sanitaria (“passata dai 104 milioni di euro del 2001 agli 81 milioni di euro del 2004”), alle attività produttive (“ridotte in tre anni di circa il 25%”), sugli asili nido dei figli delle detenute (“stanziamenti ridotti di circa il 20%”). Ma le associazioni del volontariato chiedono anche una proposta di inulto e l?approvazione di riforme che consentano di risolvere i problemi del sovraffollamento attraverso la diversa trattazione penale per i tossicodipendenti, i malati di Aids, i quelli psichiatrici etc. In piazza hanno manifestato anche gli psicologi penitenziari esibendo un cartello su cui c?era scritto: “Tutela salute psichica. Rieducazione: Castelli in aria”. Il colpo di scena finale del sit-in, che si concluderà nel primo pomeriggio, è stato l?arrivo in piazza di un forziere contenente i denari accumulati dalla Cassa ammende (“arrivati a 80 milioni di euro”) e non ancora erogati – come avrebbe dovuto essere dal 2000 – per aiuti economici alle famiglie dei detenuti e per progetti di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. Alle 50 associazioni del mondo del volontariato al momento hanno espresso personalmente la propria solidarietà i parlamentari Katia Zanotti (Ds), Paolo Cento (Verdi) ed Ermete Realacci (Margherita).


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