Sostenibilità
Carbone addio, la Bank of America non finanzierà più l’industria mineraria
La decisione annunciata a sorpresa dal direttore della Csr «per sostenere la transizione verso le fonti rinnovabili». Solo l'anno scorso l'istituto era stato il primo finanziatore del comparto, investendo oltre 3 miliardi di dollari
«Già da parecchi anni abbiamo gradualmente ma significativamente ridotto la nostra esposizione nei confronti delle imprese del settore carbonifero. Vogliamo continuare su questa strada». Così Andrew Plepler, Corporate Social Responsibility manager di Bank of America, ha dato sostanzialmente l'addio ai finanziamenti da parte della banca nei confronti del settore estrattivo del carbone. Una decisione messa nero su bianco in un documento nel quale l'istituto si impegna a sostenere le energie rinnovabili, mentre manterrà soltanto i finanziamenti diretti a tecnologie di stoccaggio del carbone (carbon capture and storage-CCS) per contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale della combustione.
La mossa ha suscitato sorpresa, anche perchè se è vero che l'impegno finanziario della banca a favore del carbone era già diminuito di ben il 48 per cento dal 2011 al 2014, l'anno scorso l'sitituto era comunque stato il primo della lista dei contributori del comparto, con oltre 3 miliardi di dollari versati. Al secondo posto della classifica si trovava Citigroup Inc. con 2,7 miliardi e al terzo JPMorgan Chase & Co. con 2,1 miliardi. Messi insieme, questi tre finanziatori rappresentavano quindi il 38 per cento degli oltre 20 miliardi di dollari affluiti nelle casse delle aziende del settore minerario.
Ora però le cose dovrebbero drasticamente cambiare. «Siamo una delle maggiori istituzioni finanziarie mondiale – si legge nel documento prodotto da Bank of America – quindi sentiamo la responsabilità di contribuire a mitigare il cambiamento climatico, ribilanciando le nostre risorse e accelerando il passaggio verso una società low carbon e verso fonti di energia a basso impiego di carbone».
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