A Milano, per iniziativa del Comune e di uno sponsor privato, nelle scorse settimane è arrivato un capolavoro di Caravaggio, la prima versione della Conversione di San Paolo , ora in raccolta privata romana. Un quadro dirompente e fantastico che ha lasciato a bocca aperta le decine di migliaia di persone che si sono messe in fila pazientemente per ammirarlo. Peccato che ad accoglierli ci fossero delle guide indottrinate in modo davvero bizzarro: secondo la vulgata imposta dai curatori (la stessa tesi è contenuta nel catalogo), Caravaggio avrebbe voluto rappresentare un attacco di epilessia di Paolo, come dimostrerebbe allusivamente la scia di bava nella bocca… del cavallo. Per dire c…. del genere, tanto valeva lasciare il quadro a casa sua.
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