Cultura

Caracas spende più di Pechino in armi

Lo rende noto il Washington Times a cui l'ambasciatore venezuelano ha spiegato il motivo: è in vista di un eventuale "conflitto asimmetrico" con gli Usa

di Paolo Manzo

In vista di un eventuale “conflitto asimmetrico” con gli Stati Uniti, il Venezuela rafforza e amplia i suoi armamenti. Lo dice al quotidiano americano ‘Washington Times’ l’ambasciatore venezuelano negli Usa, Bernardo Alvarez, spiegando come il governo di Caracas abbia necessita’ di migliorare le sue difese nei confronti della superpotenza militare americana e “conservare un equilibrio nell’emisfero”. Citando le stime contenute in una relazione del Pentagono, il quotidiano sottolinea che dal 2005 il Venezuela ha speso circa 4,3 miliardi di dollari per l’ammodernamento militare, piu’ di Paesi come l’Iran, il Pakistan e perfino la Cina. E oltre all’acquisto, al momento bloccato da Washington, di navi e aerei da trasporto dalla Spagna per un totale di 2 miliardi di dollari, Caracas punta anche a dotare la sua flotta di 9 nuovi sommergibili che andrebbero ad affiancare gli unici due sottomarini di fabbricazione tedesca che hanno ormai circa 30 anni.

Il Venezuela supererebbe cosi’, rileva il quotidiano, le flotte di altri Paesi latinoamericani, come Peru’, Brasile e Cile, che hanno in dotazione rispettivamente 6,5 e 4 sommergibili. Mentre Caracas sta valutando le offerte arrivate da Germania, Francia e Russia, l’ammiraglio Armando Laguna ha gia’ chiarito che lo stanziamento per l’acquisto dei 9 sommergibili ‘elettro-diesel’ da 1.750 tonnellate e’ di circa 3 miliardi di dollari per trasformare la flotta venezuelana nella piu’ dotata del Sudamerica entro il 2012. Recentemente, infine, il Venezuela ha avviato colloqui per l’acquisto di missili russi per la difesa, il sistema anti-aereo Tor-M1, dopo aver ricevuto da Mosca armi e armamenti di una commessa miliardaria che riguardava 100 mila kalashnikov, 24 caccia Sukhoi-30 e 35 elicotteri.


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