Mondo
Caracas: Chiesa chiede osservatori internazionali
Per il referendum revocatorio del mandato presidenziale di Hugo Chávez, in programma il prossimo 15 agosto
di Paolo Manzo
?Per il bene di tutti è necessario che il referendum si realizzi in modo credibile e trasparente?: lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale venezuelana, monsignor Baltazar Porras, inaugurando a Caracas l?82esima assemblea ordinaria dei vescovi del Paese sudamericano. Intervenendo in merito all?atteso referendum revocatorio del mandato presidenziale di Hugo Chávez, in programma il prossimo 15 agosto, monsignor Porras ha definito ?estremamente importante? la presenza di osservatori internazionali: ?Sono loro ? ha sottolineato ? che possono dare maggiore serenità e fiducia nell?esito regolare del processo?. A nome dei vescovi, che a più riprese hanno criticato il presidente Chávez accusandolo di non aver fatto abbastanza per ridurre la povertà e le disuguaglianze sociali, monsignor Porras ha lanciato un appello ?a sradicare l?intolleranza e l?esclusione e a ricostruire la solidarietà e la pace? in Venezuela. Il governo di Caracas ha formalmente accettato in qualità di osservatori per il referendum gli inviati dell?Organizzazione degli Stati americani (Osa) e dello statunitense ?Centro Carter?. Tuttavia, il rigido regolamento cui dovranno attenersi gli osservatori ? ai quali, ad esempio, è fatto divieto diffondere proiezioni di voto o commenti sull?andamento del plebiscito ? potrebbe spingere i due organismi a non accettare la proposta del governo venezuelano. In base alla Costituzione, se il capo dello Stato uscirà sconfitto dalla consultazione dovranno essere indette nuove elezioni entro un mese: in quel caso, il vincitore completerebbe il mandato del suo predecessore, fino al gennaio 2007. (Misna)
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