Welfare
Carabinieri nelle Rsa, Legacoopsociali: «Sconcertati»
L’invio dell’Arma per la presidente Eleonora Vanni è un «incomprensibile accanimento che non fa altro che gettare discredito su tutto il sistema di accoglienza residenziale degli anziani». L’auspicio è che si instauri «un clima più disteso e cooperativo fra tutti i soggetti in campo nell’interesse primario del benessere delle persone anziane»
di Redazione
A esprimere tutto lo sconcerto di Legacoopsociali sull’accordo triennale per il censimento e la mappatura di tutte le residenze per anziani siglato tra ministero della Salute, Commissione Paglia e Arma dei Carabinieri (ne abbiamo scritto qui e qui) è la presidente Eleonora Vanni che afferma: «Risulta veramente incomprensibile questo accanimento nei confronti delle Rsa che non fa altro che gettare discredito su tutto il sistema di accoglienza residenziale degli anziani».
«Non è certo con l’impiego dell’Arma che si mette al centro di una programmazione appropriata ai bisogni», prosegue Vanni «il diritto delle persone anziane alla salute e all’autodeterminazione. Abbiamo sempre sostenuto gli interventi, anche dei Carabinieri, nei contesti dove non si rispetta l’integrità e la dignità delle persone fragili, e non temiamo l’apertura delle strutture a questo ennesimo controllo, ma nel contesto in cui si colloca il loro impiego come previsto dal protocollo appena sottoscritto lo troviamo del tutto inappropriato».
In una nota di Legacoopsociali si precisa: “Le Regioni, titolari della potestà di autorizzazione, accreditamento e controllo delle strutture hanno già i dati; quello che occorreva era mettere a sistema la rilevazione e supportare le amministrazioni locali che non hanno un sistema aggiornato di rilevazione”. La presidente Vanni aggiunge: «Sarebbe stato importante coinvolgere maggiormente i territori in questa azione anche per promuovere il massimo ingaggio in una operazione di riqualificazione laddove necessaria e in una programmazione consapevole e partecipata. Siamo sconcertati da questo approccio che ancora una volta conferma sfiducia nei soggetti che operano nel settore e anche nelle amministrazioni locali alimentando discredito e pregiudizio».
L’auspicio, conclude Vanni è quello di «poter stabilire un clima più disteso e cooperativo fra tutti i soggetti in campo nell’interesse primario del benessere delle persone anziane».
In apertura foto da Pixabay
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.