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Milano: l’associazione Valeria ha attivato in molte scuole secondarie uno sportello giuridico per rispondere alle domande dei ragazzi in merito alla norme che li riguardano

di Benedetta Verrini

Sanno cos?è il Tribunale, ma sono confusi sulla differenza tra responsabilità civile e penale. Droga, risse e rapina sono i reati che incrociano più di frequente. La famiglia resta il loro riferimento primario in caso di problemi, mentre la scuola si trova all?ultimo posto. Sono i risultati di un questionario realizzato dall?associazione Valeria nelle scuole di Milano.

Nessuna differenza tra scuole d?élite e ambienti più popolari: il rapporto con la giustizia e la percezione della legalità accomuna tutti i minorenni. La consapevolezza dei propri diritti, il ?peso? delle proprie azioni e la fiducia nelle figure di riferimento (genitori, scuola, amici) sono i perni su cui ruota il questionario diffuso tra oltre 500 ragazzi di diverse scuole di Milano (e il numero raddoppierà nell?anno scolastico in corso) dalla onlus Valeria.

L?associazione è nata nel 2001 per iniziativa di un gruppo di giuristi ed esperti di diritto minorile e di famiglia per offrire un servizio di informazione tecnico-giuridica, formazione, consulenza e supporto nelle conoscenze giuridiche sui temi del maltrattamento minorile e del connesso disagio sociale. «Per affrontare questi temi con i ragazzi dobbiamo prima sapere cosa pensano, chiarire se vivono la giustizia come un servizio, al pari della sanità e dell?istruzione, oppure se la loro percezione è differente. Di qui nasce l?idea del questionario», spiega la presidente della onlus, Annamaria Paracchini, che è giudice di pace. Le risposte, certo, rappresentano un?interessante cartina di tornasole dello scenario in cui si muovono i minorenni di oggi: il 47% degli intervistati ammette che qualcuno tra gli amici ha avuto ?problemi con la giustizia?, in maggioranza legati alla droga, e a seguire per risse, furti, danneggiamento (graffiti) e pirateria informatica. Tra questi, purtroppo, anche abusi sessuali. «Se la droga è uno dei temi centrali», spiega la Paracchini, «il fenomeno delle violenze sessuali resta sottotraccia ma è molto significativo. Colpisce circa un minore su 100, soprattutto ragazze, e matura in contesti amicali o intrafamiliari. è uno dei temi che impegna, insieme agli altri, lo sportello di consulenza giuridica che abbiamo attivato in alcune scuole milanesi e che sta dando ottimi risultati». Parlare a un esperto, in piena fiducia, degli episodi criminali di cui sono stati vittime o testimoni è un modo per uscire da una spirale di paura e solitudine: appena l?1% dei ragazzi confesserebbe a un insegnante di aver assistito a un reato all?interno del proprio gruppo. Il 29% si affida agli amici e il 21% alla famiglia.

Non c?è piena chiarezza nemmeno sulla punibilità delle azioni connesse: sul fumo o sul passaggio di spinelli il fronte si spacca tra chi pensa di commettere reato e chi illecito amministrativo, chi ritiene dipenda dal quantitativo, chi semplicemente non sa.

L?intervento degli esperti della onlus nelle scuole si sviluppa in due incontri formativi sulla funzione del tribunale per i minorenni, sulla simulazione di un processo e una visita guidata in tribunale. Per le scuole dell?infanzia e primarie il progetto punta all?educazione ai diritti e ai doveri dei bambini.

www.associazionevaleria


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