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Cara Oriana, vieni ad Assisi

Lettera aperta di un lettore ad Oriana Fallaci.

di Riccardo Bonacina

Cara Oriana, anche io mi vergogno. Mi vergogno di ogni guerra, mi vergogno di ogni forma di odio, di rancore, di violenza e di vendetta. Mi vergogno della tragedia del World Trade Center e dei kamikaze che l?hanno provocata, ma mi vergogno anche di George W. Bush che, simile a un dio, ha mostrato a decine di migliaia di civili afghani la potenza dei suoi prodigi, trasformando la pioggia in missili. Mi vergogno dei terroristi che si fanno esplodere nei supermercati, sugli autobus e nelle piazze israeliane, ma mi vergogno altrettanto delle ritorsioni del premier Sharon e dei suoi no all?Onu e al Vaticano. Mi vergogno di quei giovani soldati, ma mi vergogno di più di chi li manda a uccidere e a morire, che con i loro tanks maledetti assediano quel luogo sacro in cui nacque Cristo offendendo Dio, il Dio di tutti i credenti e di tutte le religioni. Mi vergogno perché da ambedue le parti non arrivano segnali veri di pace e di dialogo. Mi vergogno dell?olocausto, mi vergogno di vivere in un mondo che in tempi nemmeno troppo lontani ha conosciuto l?orrore dei campi di sterminio e proverei vergogna di me stesso se ogni giorno non rinnovassi la mia ferma condanna alla Shoà e trovo vergognoso che tu veda nel futuro dell?Europa, quest?Europa che tanto faticosamente stiamo costruendo, il sorgere di un nuovo fascismo e di un nuovo nazismo. Il fascismo e il nazismo, cara Oriana, sono morti e sepolti sinché l?Europa e gli europei sceglieranno ogni giorno di essere liberi ripudiando di ogni barriera ideologica, sulle nostre antiche tradizioni e sulle nostre preziose culture, tutte. Mi vergogno poi di tutti quei capi di governo, compreso il nostro, che, pur impegnandosi a fondo nella risoluzione del conflitto mediorientale, ancora non sono riusciti, chi per un motivo e chi per un altro, a imporre alle parti in causa di tornare a parlare di pace. E mi vergogno di quei leader di partito che si schierano chi da una parte e chi dall?altra solo ed elusivamente per ignobili motivi elettorali. Inevitabilmente mi vergogno anche di chi piange solo le vittime degli uni o degli altri e di chi parla di pace a senso unico. Ma più di ogni altra cosa mi vergogno della vergogna che tu, proprio tu cara Oriana, esule volontaria tra la bella gente di New York, getti sul nostro Paese e sull?Europa con le tue parole gonfie di veleno che aggiungono odio all?odio. Non è sull?odio che il Medio Oriente costruirà la pace. E noi non continuiremo a farlo continuando a macerarci nella vergogna. Perciò, cara Oriana, diamoci una mossa e accogli l?invito di Vita. Vediamoci il 12 maggio alla Marcia per la pace. Stefano Molini, email Caro Molini, condivido in tutto e per tutto la sua lettera e soprattutto il suo invito a mobilitarci in prima persona.


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