Famiglia

Cara Miriam, sei una fantastica mamma da liceo

Cara Miriam, che storia la tua!

di Franco Bomprezzi

Cara Miriam, che storia la tua! Vieni dal Perù, arrivi a Milano con tua madre, ti inserisci a scuola, va tutto bene. Fino a quando, un bel giorno, hai bisogno di andare in bagno di corsa, perché hai uno strano dolore alla pancia. Fai appena a tempo a scodellare un bel bambino, le tue urla richiamano i compagni di classe, gli insegnanti, un po? tutti. Il tuo istituto si chiama Tenca, ma la sede dove hai partorito ha il nome prestigioso del liceo Parini. Insomma, una storia incredibile, a lieto fine per te e per il piccolo, che pesa tre chili e mezzo, e ora forse più. Lo hai nascosto per nove mesi, oppure non te ne sei resa conto fino a poco tempo fa. Solo tu conosci la verità. Ma è fantastico che mentre il mondo intero si interroga sul perché e sul percome nessuno si è accorto che eri leggermente incinta, tu e la tua mamma siete semplicemente felici che questo bambino ci sia, che stia bene, che viva in mezzo a noi. Pensa quando, fra molti anni, troverai le parole giuste per raccontare questa favola incredibile a tuo figlio, che sgranerà gli occhi, e forse non ci crederà, perché non è possibile partorire nel bagno di una scuola, o meglio, non lo era. Dicono che ti sia mancato il sostegno psicologico, oppure l?attenzione degli insegnanti.
Tutti si domandano come hai potuto arrivare sino all?ultimo giorno senza che nessuno se ne accorgesse. Ma ne parlano quasi come di un delitto, e invece tu sei felice come una mamma normale, e tua madre più di te ha accolto il piccolo come un dono. Se penso che pochi giorni prima un altro bimbo non è nato per la violenza e le botte con le quali la mamma è stata uccisa, mi viene da credere che fra le due storie ci sia quel filo sottile del destino, che ci illumina il percorso della vita, se riusciamo, miracolosamente, a coglierne il senso. Auguri, cara Miriam. Prendi il diploma, e continua a fare la mamma. La vita è tua.

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