Cara ministra Carrozza,
mi chiamo Vera e sono una bambina che ha iniziato la prima elementare quest’anno. Sono molto felice di andare a scuola, i miei amici mi piacciono già, e i maestri sono davvero simpatici e bravi.
Però non capisco alcune cose, e vorrei che lei mi rispondesse, visto che mi hanno spiegato che la ministra dell’Istruzione è la capa assoluta della scuola. Magari potrebbe fare in modo che ci fossero la carta igienica e il sapone nei bagni?
Forse non lo sa, mica può sapere tutto, però sono le nostre mamme e i nostri papà che provvedono a queste cose. Come a comprare tutte le altre cose della scuola: sui giornali c’è scritto che avete mandato tablet a tutti, a noi basterebbe uno stereo per ascoltare le filastrocche di inglese…
E poi…Non capisco perché in ogni classe deve esserci un maestro e mezzo. O ci mettete due maestri, come facevate una volta, oppure solo uno. Mica potete mandarci un maestro tagliato a metà. Cosa può insegnarci, metà maestro? Poverino, ha le gambe nella sezione A e il corpo nella C. Fa un po’ di ore qui e un po’ di ore là, corre sempre e anche se fa del suo meglio non può mica fare tutto.
Non potreste assumere il secondo maestro, così stiamo tutti meglio?
E poi… C’è la faccenda delle malattie. Se il maestro è malato, magari ha il raffreddore o deve andare dal dottore, non chiamate più un supplente per un giorno, perché dite che costa troppo. Però, cara ministra, così succede una gran confusione, glielo assicuro. Il supplente ci farebbe andare avanti con le lezioni. E penso che lui sarebbe contento di lavorare, anche solo per un giorno, non crede?
Invece ci distribuite nelle altre classi. L’altro giorno ero tutta sola in una quinta, i bambini mi sembravano proprio grandissimi e la maestra urlava così tanto che mi veniva da tapparmi le orecchie. Se mi dovete mandare a scuola per stare così, preferirei starmene a casa con la mamma. E poi anche quando vengono gli altri bimbi da noi si fa molta fatica, perché ridacchiano e disturbano e noi ci stiamo esercitando con le lettere in corsivo, serve concentrazione, sa?
A me piace l’italiano, scrivo sempre un sacco di storie. Ero proprio molto ansiosa di conoscere la mia maestra di italiano, ma quando sono arrivata a scuola a settembre mi hanno detto che non c’era.
Cioè, aspetti che le spiego: la mia maestra c’è ma nessuno l’ha mai vista. E’ diventata mamma ed è stata con il suo bambino il primo anno, poi è stata ancora con il suo bambino, poi adesso si ammala ogni due settimane. Sono passati già tre anni. Siccome non ha una malattia lunga lunga, ma una volta le viene il mal di schiena, una volta l’influenza, una volta la tonsillite e così via, la mia scuola non può nominare una maestra per tutto l’anno, così abbiamo avuto un po’ di supplenti.
Ogni volta che mi affezionavo se ne andavano. Adesso c’è Cristina, che è super brava e accetta ogni volta l’incarico. Speriamo che nessuna scuola ce la porti via, offrendole una classe per tutto l’anno. Però signora ministra io non capisco, se la mia maestra vera non vuol stare con noi perché non ce lo dice? Perché dobbiamo stare tutto l’anno ad aspettarla e poi non arriva mai? Perché lei ha il diritto di stare a casa e noi invece non abbiamo il diritto di avere una maestra stabile?
Sono appena entrata nel mondo della scuola e sono piena di entusiasmo. Lo sono anche i miei maestri, quelli che ogni mattina ci aspettano in classe. Dicono sempre che noi siamo la loro speranza. Non so come fanno a essere così bravi, ma per me sono proprio mitici. Vorrei che fosse mitica pure lei, che facesse qualcosa non solo per la mia, ma per tutte le scuole.
Mi faccia sapere!
Vera
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