Famiglia
Cara mamma di Tommaso, il tuo dolore mi ammutolisce
Cara Paola, fra pochi giorni è Pasqua. Ma il suo calvario temo non finirà così presto. Il piccolo Tommaso non cè più. Quando lei lanciava i suoi appelli, davanti a decine di microfoni...
Cara Paola, fra pochi giorni è Pasqua. Ma il suo calvario temo non finirà così presto. Il piccolo Tommaso non c?è più. Quando lei lanciava i suoi appelli, davanti a decine di microfoni, perché lo liberassero subito, e comunque perché lo curassero come si deve, non riusciva mai a terminare la lettura del breve testo senza commuoversi, senza sciogliersi in un pianto muto e dolorosissimo. Eppure il suo dolore di mamma, in questo mese incredibile di sofferenza e di speranza, è stato perfino oscurato dalla cultura del dubbio, del sospetto. La difficile storia di suo marito Paolo avrebbe fatto vacillare chiunque.
E invece lei ha saputo resistere, ha difeso la famiglia, il ruolo dei genitori, ha continuato a credere che alla fine Tommaso sarebbe tornato a casa, e che quella era l?unica cosa che contava davvero. Non è andata così, e ora sappiamo perché, anche se gli orrori non finiranno mai, e io penso che lei, cara Paola, si chiederà quali immagini abbiano visto gli occhi di Tommaso prima di morire. Io voglio credere invece che il suo piccolo abbia chiuso gli occhi pensando solo alla sua mamma, al suo abbraccio, al suo calore.
Lo stupore dell?innocenza non può capire la crudeltà improvvisa, può solo subirla come un?ingiustizia incomprensibile. Lo strazio del suo cuore immagino sia enorme, e per certi versi irreparabile. Il tempo non basta a cancellare ferite mortali come questa. Provo a dirle solo che Tommaso non era creatura adatta a un mondo così. Ma ho paura delle parole che suonano vuote e consolatorie. Questa volta le parole inaridiscono ancora prima di affiorare. Se la potessi incontrare credo che rimarrei in silenzio. Ad ascoltare il suo respiro. A condividere la sua pena. A interrogarmi sul senso dell?esistenza.
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