Famiglia

Cara Jervolino, l’emergenza non è finita

Non chiudere le porte ai profughi: lo chiedono le associazioni al governo

di Redazione

Sulla decisione del governo italiano di non continuare ad applicare la protezione temporanea ai nuovi arrivi dalla Repubblica federale di Jugoslavia, è un coro di proteste da ong e associazioni. «Ora si fa finta di non accorgersi», afferma la coordinatrice del Consorzio italiano di solidarietà (Ics), Maria Silvia Olivieri, «che c?è una pulizia etnica al contrario, contro i serbi e contro i Rom». Per questo l?Ics chiede al Parlamento di intervenire per bloccare la revoca sulla protezione umanitaria per le popolazioni provenienti dalle zone di guerra dell?area balcanica. Anche il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Domenico Tomasetto, esprime la sua forte preoccupazione per la decisione del governo. Infine, il presidente della sezione italiana di Amnesty international, Daniele Scaglione, scrive una lettera aperta direttamente al presidente del Consiglio D?Alema. «Sostenere che la fine dei bombardamenti», si legge nel testo, «significhi la fine delle violenze e delle persecuzioni è un?ingenuità incredibile. So bene», conclude Scaglione, «che il problema di fondo sul diritto d?asilo è la mancanza di una legge adeguata, lacuna dovuta a un Parlamento ancora incapace di riconoscere l?importanza delle libertà fondamentali. Ma, allo stesso tempo, non posso fare a meno di manifestare la mia preoccupazione di fronte a un?azione del suo governo che non fa che peggiorare una situazione già grave».


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