Alla fine ha vinto la linea moderata. Il 10 novembre i direttivi di Fand e Fish hanno deciso di non uscire dalla Consulta ministeriale dell’Osservatorio sull’integrazione scolastica. «Non si esce, però si dice chiaramente che non parteciperemo più alla Consulta finché il ministro Gelmini non ci riceverà personalmente e non darà una risposta alle criticità da noi segnalate nell’integrazione scolastica», spiega Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish.
La minaccia del divorzio delle associazioni di disabili dalla Consulta era arrivata dopo che il 4 novembre il ministro non aveva partecipato alla riunione dell’Osservatorio, lasciando così ancora una volta senza risposta i rappresentanti delle associazioni. Tra i problemi segnalati, le classi sovraffollate, con anche 30 alunni di cui 4/5 con handicap; i tagli degli insegnanti di sostegno; l’aumento esponenziale delle attività di laboratorio, di fatto una classe differenziale. «Ancora un anno così, e l’integrazione scolastica, fiore all’occhiello della scuola italiana, se ne andrà in soffitta», aveva detto Nocera.
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