Elezioni europee
Cara Europa, valuta l’impatto delle tue leggi sui minori
Telefono Azzurro lancia in Italia il "Manifesto dell’infanzia e dell’adolescenza in Europa", che sta già sottoponendo politici italiani candidati a un seggio a Strasburgo. Presentazione a Roma, il 29 maggio prossimo
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Un Manifesto dell’infanzia e dell’adolescenza in Europa è quello diverse reti per l’infanzia hanno lanciato e che Telefono Azzurro sottopone ai candidati italiani alle prossime europee. Si tratta di «un’agenda concreta affinché i diritti dei bambini e degli adolescenti siano pienamente rispettati e ascoltati in ogni condizione in cui essi si trovano», recita una nota della Fondazione guidata da Ernesto Caffo. Il Manifesto sarà presentato a Roma mercoledì 29 maggio presso la Sala Cinema Esperienza Europa – David Sassoli (Piazza Venezia 6) a partire dalle ore 14.00 con la presenza di alcuni dei candidati che hanno già sottoscritto il documento.
«Il Manifesto», spiegano dalla fondazione che si occupa oltre 30 anni di infanzia e adolescenza, «si propone come un luogo di confronto per la politica, i corpi sociali intermedi, i soggetti economici, le Istituzioni europee e internazionali e il vasto mondo delle realtà sociali e non profit che operano nell’ambito della tutela dell’infanzia e costituiscono un patrimonio di idee, di proposte, di competenze che le Istituzioni Europee devono saper vedere come risorsa per indirizzare percorsi legislativi e normativi concreti e aderenti ai reali bisogni di bambini e adolescenti».
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I punti chiave per un’Europa
dalla parte di bambini e adolescenti
Fra i punti chiave del documento, spicca la proposta di valutare sempre l’impatto sui minori di ogni legge europea: si tratterebbe davvero di un punto di partenza innovativo, in questa Europa sempre più adultocentrica.
Ecco, di seguito i punti:
- Promuovere e proteggere i diritti di tutti i bambini, indipendentemente dalla loro nazionalità, identità di genere, origine nazionale o etnica, colore della pelle, religione, lingua, orientamento sessuale, status migratorio, disabilità, o qualsiasi altra circostanza o situazione, in tutti i processi legislativi interni ed esterni dell’UE, nelle decisioni di finanziamento e nei dibattiti.
- Garantire una solida amministrazione al Parlamento europeo che lavori per i bambini, rafforzando il mandato del Coordinatore per i Diritti dell’Infanzia del Parlamento europeo e ripristinando, tra l’altro, l’Intergruppo per i Diritti dell’Infanzia.
- Richiedere una valutazione d’impatto sui diritti dei minori per ogni nuova proposta legislativa e sostenere la legislazione che garantisce un impatto positivo per i bambini.
- Assicurare un bilancio del budget dell’Ue incentrato sull’infanzia, che investa in tutti i bambini come parte degli attuali e futuri strumenti di finanziamento interni ed esterni dell’Ue e garantisce che la Commissione europea tenga traccia delle spese relative ai diritti dell’infanzia e ne riferisca.
- Invitare la Commissione europea a rinnovare il suo impegno a dare priorità ai diritti dei bambini, garantendo una forte governance sui diritti dei bambini, rivedendo la Strategia sui Diritti dei Bambini dell’Ue e assicurando che sia effettivamente attuata attraverso azioni comunitarie e nazionali che siano dotati di risorse adeguate e monitorati.
- Garantire che la lotta alla povertà infantile e familiare rimanga una priorità politica per il Parlamento europeo sostenendo l’adeguato finanziamento, l’attuazione, il monitoraggio e la valutazione della Garanzia Europea per l’Infanzia.
- Investire tempo e risorse per facilitare una partecipazione significativa, inclusiva e sicura dei bambini a tutti i processi legislativi dell’Ue e ai dibattiti che li riguardano e garantire che la Piattaforma di Partecipazione dei Bambini dell’Ue sia utilizzata sistematicamente nel processo di elaborazione delle politiche.
- Impegnarsi regolarmente con le organizzazioni della società civile che lavorano per e con i bambini.
Nella foto di apertura, di Dominique Hommel per il Parlamento Europeo, le celebrazioni per il trentennale della Convenzione sui diritti dell’infanzia il 20 novembre del 2019.
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