Sostenibilità
Capodarco, rucola biologica e solidale
Sorta vent'anni fa in seno alla famosa comunità per disabili, la coop di Grottaferrata produce una vasta gamma di ortaggi naturali. Presto certificati anche miele e uova
di Redazione
«Sembrerà un gioco di parole, ma la scelta di passare al biologico è stata per noi un passo del tutto naturale». Salvatore Stingo, trentaduenne presidente della Cooperativa agricola Capodarco a Grottaferrata (Roma), spiega così la “riconversione” di questa esperienza che ha portato la solidarietà nei campi.
A cominciare il lavoro fra i colli di Grottaferrata – a due passi dall’Abbazia e dal convento di suore francescane – furono proprio quelli dell’omonima comunità sorta per sostenere le persone portatrici di handicap, alla fine degli anni ’80. Erano state le religiose a donare 20 ettari di bosco, uliveto e campi dove i giovani cooperanti avevano impiantato un frantoio, un allevamento di polli e coltivavano ortaggi. Tra loro, ovviamente, i soci “diversamente abili”, impegnati come trattoristi nei campi o come adetti alla rivendita al dettaglio. «Praticare la solidarietà ci imponeva di cercare un rapporto con la terra e con l’ambiente», spiega Salvatore, che a Capodarco era finito come obiettore di coscienza alcuni anni prima e che da dieci presiede la cooperativa che conta dodici soci lavoratori.
Così, gradualmente, si è cominciato a reimpostare i criteri di coltivazione e allevamento, secondo i crismi dell’agricoltura biologica. A partire innanzitutto dall’orticoltura: pomodori, cetrioli, le tante varietà di insalata che tutta Grottaferrata viene a comprare in via del Grottino, sede della cooperativa.
«Adesso tutta la produzione del nostro orto è garantita “biologica” dall’Aiab», chiarisce il presidente, che annuncia l’imminente certificazione della produzione ovicola. «L’allevamento già sarebbe in regola», spiega, «visto che le galline “razzolano” all’aperto su una vasta area, ma non c’è ancora la struttura che rispetti gli standard per la raccolta delle uova». Non saranno ancora biologici, ma conigli, tacchini, anatre e polli sono sicuramente ruspanti e graditi, oltre che dai numerosi negozi e rivenditori che vi si riforniscono, da tutta la comunità che resta la principale “cliente” della cooperativa.
Atteso da un’imminente certificazione è anche il buonissimo miele (“millefiori” e “acacia”) prodotto da oltre 70 arnie. «Il nostro sogno è realizzare qui un centro per la formazione degli operatori dell’agricoltura biologica». Grottaferrata è un avamposto dei Colli romani. Fra castagni, noci e olivi si gode il panorama mozzafiato della Città eterna. Chissà che fra qualche anno non si venga fin quassù ad imparare come si coltiva secondo natura.
Info: Cooperativa Capodarco,
telefono 06.94315320
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