Cultura

Capodanno di gusto

Con il 2008 abbiamo imparato a bere italiano. Quasi il 98% dei brindisi sarà fatto con spumanti nostrani. Un trionfo per il made in Italy cui si accompagna una nuova scoperta. La micro vacanza fuori porta alla scoperta della qualità italiana.

di Maurizio Regosa

Un’idea per il capodanno
È una ricerca di Coldiretti (realizzata assieme alla SL&A) che conferma l’interesse del Belpaese per queste vacanze (non necessariamente low cost) improntate al gusto, al benessere, alla scoperta dell’Italia minore (e non per questo meno interessante), oltre che all’enogastronomia. Nell‚ultimo decennio, infatti, il soggiorno breve (da una a tre notti) ha avuto, sul totale dei viaggi, un incremento di tutto rispetto. Se nel 1997 rappresentava il 36% delle trasferte nel 2008 ha superato quota 51. Un successo che non si spiega solamente con la crisi economica (certo: a parità di trattamento, si risparmia e di questi tempi non è male). La diffusione della micro vacanza è però anche il frutto della nuova sensibilità ecologica ed ambientalista nei confronti della “filosofia” del chilometro zero. Mi sposto poco, non contribuisco all’emissione di Co2, punto a un relax autentico (in cui più che dove vai, conta la qualità dell‚esperienza) e vado alla ricerca di prodotti nostrani e di qualità. Una sensibilità che coinvolge quel circa 7 per cento dei vacanzieri che in queste vacanze sceglie in agriturismo (si prevede un incremento di questa vacanza in campagna favorito anche dai prezzi che sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno).

Il benessere a portata di mano
Si diffondono così le proposte di vacanze alternative in agriturismi (un assaggio lo potete trovare sul sito www.unaltracosatravel.it nel quale questo tour operator specializzato in microvacanze raccoglie proposte doc, durante le quali fare esperienze anche inusuali, come andare a cavallo, girare un territorio a bordo di un barchino o in bicicletta). Dove mangiare, visitare e rilassarsi sono tutt‚uno. Lontani dalle carni alla diossina, dai latti alla melanina e via dicendo. Non è un caso, in effetti, che parallelamente sia cresciuta anche la voglia di fare regali alimentari a chilometro zero. Il Natale 2008 è stato all‚insegna dei prodotti locali (sia sulle tavole che nei pacchetti regalo). Né è un caso che il turismo enogastronomico – come sottolinea la Coldiretti – valga cinque miliardi e si confermi nel 2008 come il comparto più dinamico della vacanza Made in Italy. E se i diciottomila agriturismi presenti lungo tutta la penisola sono i luoghi ideali dove riposare e riscoprire i sapori delle tradizioni, in Italia sono “aperti al pubblico” 60.700 frantoi, cantine, malghe e cascine dove è possibile comperare prodotti tipici e di qualità.

Dove andiamo?
Indicazioni utili potete trovarle nella guida Fattorie e Cantine 2009 di Campagna Amica (www.campagnamica.it) – una mappa di 1876 aziende agricole delle quali 1549 offrono opportunità di acquisto, 1213 di ristorazione e 1581 dispongono anche di un alloggio per enogastronauti.Non mancano in Italia i percorsi turistici legati all’enogastronomia con 142 “strade dei vini e dei sapori” lungo le quali assaporare le molteplici tipicità del territorio.

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