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Capo di Ponte, capitale del regno dei camuni

di Gabriele Desiderio

La denominazione dialettale “Cü di Püt” deriva da un antico abitato di case sorte a ridosso del ponte che, sull’antica via Valeriana, permetteva di attraversare il torrente Serio, in alta Valle Camonica (Brescia). Per l’archeologia rupestre che studia l’evoluzione dell’arte e della cultura nella società preistorica, Capo di Ponte è una località unica proprio per l’eccezionale quantità di incisioni rupestri ben conservate, scoperte sin dal 1909. L’arte rupestre camuna è stata inserita dall’Unesco, nel 1979 all’interno della lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità. Notevole è la corona di montagne che circonda l’abitato tra cui spiccano il Pizzo Badile (2435 m) a sud-est e la Concarena (2549 m) a sud-ovest.

SAPORI: Il piatto principale del luogo sono i Casunse’i, grossi ravioli che vengono cucinati nei giorni della Sagra dell’Ascensione, festa del patrono San Martino. Hanno una forma di mezza luna o quadrata, e sono rifiniti a mano per imprigionare il saporito ripieno che varia da casa a casa. Ecco perché si chiamano così.


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