Leggi

Capitali speculativi tassarli per lavoro?

Una proposta di Paolo Cento per tassare le transizioni internazionali di capitale a carattere speculativo

di Redazione

Camera: tassare le transizioni internazionali di capitali a carattere speculativo per ottenere i fondi necessari all?assunzione del personale adibito a lavori socialmente utili nelle amministrazioni pubbliche. È questo l?obiettivo della proposta di legge (5066) che Paolo Cento (gruppo Misto, Verdi) ha presentato lo scorso 7 luglio.
Ammontano a 140 mila i lavoratori attualmente impiegati in attività socialmente utili. Lavoratori che di fatto non sono mai stati assunti dalle amministrazioni locali e che si trovano quindi in uno stato di precarietà, senza prospettive, senza pieno salario e pieni diritti. La situazione è determinata principalmente dai tagli al personale operati dalle amministrazioni pubbliche negli ultimi anni. Di fatto, se la macchina pubblica riattivasse una consistente attività di rilancio dell?occupazione, non solo i lavoratori impiegati nel terzo settore nei lavori socialmente utili potrebbero essere tutti assunti, ma potrebbero crearsi anche decine di migliaia di nuovi posti di lavoro. È quanto sostiene il deputato Paolo Cento (gruppo Misto, Verdi) che sulla questione lo scorso 7 luglio ha presentato una proposta di legge (5066), non ancora assegnata alla commissione di merito. I fondi necessari all?attuazione del provvedimento ammontano a 4mila miliardi di lire. Dove recuperare questa somma di denaro? Secondo il deputato, la copertura finanziaria potrebbe essere assicurata dalla tassazione delle transizioni internazionali di capitale finanziario a carattere speculativo (la cosiddetta Tobin Tax). Il testo predispone, inoltre, un censimento delle carenze organiche delle amministrazioni pubbliche e la formazione di bacini di base regionale formati da lavoratori utilizzati in progetti socialmente utili, cui dovranno attingere i diversi enti locali operanti nel territorio della Regione.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.