Non profit

Capitali coraggiosi per il Terzo settore

Dalla Camera di Commercio di Milano idee per finanziare il non profit

di Francesco Maggio

Il Terzo settore si dimostra giorno dopo giorno sempre più capace di assumere un peso di rilievo nell?economia nazionale, di creare nuovi posti di lavoro ed offrire beni e servizi di elevata qualità, eppure continua a soffrire di cronica scarsità di mezzi finanziari. Risorse finanziarie che nel complesso non sono ancora sufficienti a garantire i flussi di entrate necessari al non profit per liberare appieno le sue potenzialità socio-economiche ed occupazionali. Per questo urge rimuovere al più presto i tanti ostacoli che impediscono l?accesso al credito degli enti non lucrativi a partire dall?accesso al credito bancario che continua ad essere strumento ostico, difficile. Con rara perizia, l?Osservatorio sull?economia civile della Camera di commercio di Milano, ha realizzato sul tema una ricerca, ?Dare credito al non profit?, che verrà presentata il prossimo 28 marzo nel corso dell?omonimo convegno in programma al Palazzo Affari ai Giureconsulti a Milano, al quale parteciperanno rappresentanti del mondo del credito bancario, dell?impresa, della solidarietà e delle istituzioni. «Da quando, nell?ottobre di due anni fa, si è insediato in seno all?ente camerale l?Osservatorio sull?economia civile», esordisce Mariagrazia Bonanomi, dell?ufficio strategie e programmazione della Camera di commercio di Milano, «il nostro intento è stato quello di fare in modo che esso rappresentasse un luogo di incontro e di discussione ?privilegiato? tra tutti i soggetti interessati allo sviluppo del Terzo settore nell?area milanese, affinché fosse possibile non solo monitorare costantemente lo stato dell?arte dell?economia civile ambrosiana ma anche elaborare proposte per promuoverne la crescita. Ora, dato che le difficoltà di accesso al credito», continua la Bonanomi, «rappresentano ?storicamente? uno dei principali problemi delle organizzazioni non profit, abbiamo ritenuto prioritario approfondire la questione insieme ad operatori del sociale ed esperti di finanza al fine di definire proposte che possano a vario titolo rivelarsi utili a liberare risorse a favore della solidarietà». Quali? «Fondamentalmente, proporremo al convegno tre protocolli d?intesa», anticipa la Bonanomi. «Innanzi tutto ne promuoveremo la sottoscrizione di uno tra le banche cosiddette tradizionali e la Banca Popolare Etica affinché le prime possano avvalersi del know how della seconda nella valutazione delle finalità sociali dei progetti da finanziare. In secondo luogo, poi, proporremo alle imprese di utilizzare una parte dei fondi rischi dei loro consorzi fidi come garanzie patrimoniali a disposizione delle organizzazioni non profit per chiedere prestiti alle banche. Infine», conclude la ricercatrice, «lanceremo alla comunità finanziaria e scientifica la proposta di costituire un vero e proprio ethical venture capital del Terzo settore, che abbia una ?massa critica? particolarmente consistente e che possa favorire la crescita di un?imprenditorialità sociale solida e diffusa. E qui pensiamo che un coinvolgimento significativo delle fondazioni bancarie possa rivelarsi davvero determinante».
Insomma le idee per ?dare credito al non profit? non mancano. Importante, adesso, è passare dalla teoria alla pratica e le tesi che verranno presentate nel corso del convegno del 28 marzo potrebbero rivelarsi quantomai utili per agevolare il ?transito?.
Per ulteriori informazioni sul convegno, che si svolgerà presso la Sala delle colonne del Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano, in via Mercanti 2, è possibile rivolgersi ai seguenti recapiti: telefono 0285154286-4404, fax 0285154462-4267

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