Innovazione
Capitale umano al centro, solo così l’Ai è leva di sviluppo
Banca Generali sta sperimentando l’intelligenza generativa all’interno dei processi aziendali, nell’organizzazione del lavoro e in alcune aree specifiche come i processi organizzativi, la reportistica e il digital marketing. Ne ha parlato Valentina Frezza, responsabile della direzione risorse umane di Banca Generali, al Banking summit 2024: «È essenziale che parta dalle persone l’opportunità fornita dall’innovazione»
di Alessio Nisi
«L’intelligenza artificiale è una rivoluzione che coinvolge tutti e in Banca Generali abbiamo avviato un lavoro culturale che parte dalla formazione delle persone e passa da workshop con speaker ispirazionali e training tecnici», ha spiegato Valentina Frezza, responsabile della direzione risorse umane di Banca Generali, nel corso del Banking summit 2024, organizzato da Tig a Baveno (provincia di Verbano-Cusio-Ossola).
La private bank sta inserendo nuove competenze e semi di innovazione identificando ai ambassador a supporto di ogni struttura per individuarne le esigenze specifiche e diffondere il cambiamento culturale, ha precisato Frezza, raccontando i nuovi progetti.
Intelligenza artificiale e Pil mondiale
Il motivo di questo impegno è semplice. Secondo Goldman Sachs research l’impatto dell’intelligenza artificiale sul Pil mondiale sarà del 7% entro il 2033: un trend che le grandi aziende non possono sottovalutare. Non fanno eccezione il settore finanziario e quello bancario dove si respira un grande fermento. Per non parlare del private banking.
L’intelligenza generativa in Banca Generali
In prima linea c’è Banca Generali che sta sperimentando l’intelligenza generativa all’interno dei processi aziendali, nell’organizzazione del lavoro e in alcune aree specifiche come nei processi organizzativi, nelle soluzioni a supporto informativo e reportistica dei consulenti, così come nel digital marketing, facendo dell’innovazione una vera e propria leva di competitività.
Nella private bank guidata da Gian Maria Mossa sono già partiti diversi tavoli di lavoro per testare l’integrazione dell’ai nei modelli di servizio. Obiettivo: uniformare e aumentare la qualità delle risposte nell’assistenza prima alla clientela e, poi, direttamente ai consulenti finanziari riducendo anche i tempi per ottenere le informazioni.
Approccio data driven. Un lavoro che parte dai dati, su cui l’intelligenza artificiale può effettuare analisi con un’ampiezza, velocità e una precisione senza paragoni. Un approccio data driven che la private bank del Leone, forte di quasi 100 miliardi di masse in gestione e circa 2.300 consulenti finanziari, persegue ormai da molti anni grazie al grande lavoro fatto in primis sulle persone, protagoniste nel guidare l’innovazione.
L’innovazione che parte dalle persone
«Il digitale come cultura della competitività e dell’innovazione è un paradigma fondamentale nel nostro settore, e direi più in generale nella crescita delle aziende. Per questo abbiamo creato dei percorsi dedicati per tutte le persone di banca con l’accesso a contenuti e strumenti, in grado di favorire il confronto e la progressiva integrazione nel proprio lavoro dei modelli più efficienti», ha sottolineato sempre Valentina Frezza.
«Per una realtà come la nostra parte del gruppo Generali che ha al centro il capitale umano, è essenziale che parta dalle persone l’opportunità fornita dall’innovazione, cogliendo i principali trend di sviluppo come l’ai che ha applicazioni molto concrete e rappresenta sicuramente un acceleratore del cambiamento».
Le competenze e la formazione
Secondo il Deloitte global gen z e millenial survey 2024, la gen ai è utilizzata sul lavoro dal 16% della genz e dall’11% dei millennial. Meno della metà pensa che il proprio datore di lavoro li stia formando adeguatamente.
Più creatività ed efficienza
«Crediamo che un impiego consapevole e guidato della generative ai possa rendere il posto in cui si lavora migliore sia dal punto di vista della creatività, della qualità e dell’efficienza, sia dal punto di vista dell’equilibrio vita-lavoro», ha aggiunto la manager, ricordando che anche il capitale umano sta cambiando e il grande lavoro in questo senso è intercettarne le esigenze e favorirne la crescita.
In apertura foto di Campaign Creators per Unsplash. Nel testo foto di ufficio stampa Banca Generali
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.