Volontariato
Cap Anamur, Iovene: “Espulsione, atto indegno”
Il senatore diessino accusa il governo di xenofobia
L’espulsione dei profughi della Cap Anamur è il tragico atto finale di una gestione indegna di un governo xenofobo, che chiude le porte del Mediterraneo a chi scappa da guerre, miseria e condizioni di vita inumane.
Se è vero che il ministro Pisanu – afferma il senatore Nuccio Iovene (capogruppo DS alla Commissione diritti umani del Senato) – si dichiara atterrito per le immagini dei morti nel deserto africano contenute nel dossier che ha inviato Strasburgo, potrebbe anche spiegare i 10.000 sacchi per salme che il governo italiano si sarebbe impegnato a consegnare alla Libia, secondo le notizie che circolano da tempo, e in cosa effettivamente consiste la fattiva collaborazione dei governi extraeuropei nel contrasto dell’immigrazione clandestina.
Espellere i profughi, punire l’associazione Cap Anamur e avvilire tutte le organizzazioni umanitarie e della società civile serve forse a dare un messaggio definitivo di tolleranza zero agli elettori della CdL: “non si entra più, ma se proprio gli immigrati ci riescono, lavoro nero e clandestinità non mancheranno certo. Il loro calvario continuerà anche in Italia e in Europa”.
Ma ciò non serve certo ad affrontare i problemi veri e drammatici dei fenomeni migratori che coinvolgono milioni di persone e l’intero pianeta.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.