Cultura

Cap Anamur: altra notte “in barca” per i 37 sudanesi

Non è servito al capitano della nave, Stefan Schmidt, forzare il blocco imposto dalle nostre autorità e avvicinarsi al porto di Porto Empedocle, fino ad arrivare in acque nazionali

di Paolo Manzo

E’ stata un’altra notte di attesa per i 37 profughi sudanesi che dallo scorso 20 giugno sono a bordo della nave umanitaria ‘Cap Anamur’ battente bandiera tedesca, dopo essere stati salvati da un naufragio nel Canale di Sicilia. Non e’ servito a niente al capitano della nave, Stefan Schmidt, forzare il blocco imposto dalle autorita’ italiane e avvicinarsi al porto di Porto Empedocle (Agrigento), fino ad arrivare in acque nazionali. Per tutta la notte la flotta e’ stata in attesa di un segnale del Viminale per sapere se potere attraccare al porto. I profughi chiedono asilo politico, ma non si sa quale paese lo potra’ concedere. Se l’Italia, la Germania, o Malta, nelle cui vicinanze, secondo le autorita’ italiane i sudanesi sarebbero stati raccolti. Intanto, fanno sapere dalla nave, la loro condizione psicologica ”peggiora sempre di piu”’.


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