Welfare
Caos farmaci, quartiere che vai prezzo che trovi
Tutti i paradossi del "federalismo farmaceutico"
Succede nella capitale dove
i residenti della Asl Roma-E hanno diritto gratis al kit di adrenalina autoiniettante, mentre gli altri lo devono acquistare di tasca propria. Ma non è un caso isolato. In tutta Italia i costi dei medicinali variano a seconda della latitudine. Perfino
per patologie pesanti come i tumori. Una tendenza
che in futuro sarà sempre più marcata Siete allergici a un ingrediente della coda alla vaccinara? Se sì, incrociate le dita prima di addentarla. Ma soprattutto, nel caso di corsa in ospedale per una crisi da shock anafilattico, sperate di vivere nel quartiere giusto. Al momento delle dimissioni dal pronto soccorso, se siete residenti nella zona della Asl Roma-E, riceverete il kit di adrenalina pronta autoiniettante da utilizzare in caso di nuovo attacco; se ricadete nell’area di competenza della Roma-D vi daranno il kit a seconda del reddito; se invece appartenete a qualche altra Asl romana o del resto del Lazio rimarrete a mani vuote. E vi toccherà acquistare il farmaco di tasca vostra in farmacia. Nonostante, ecco il bello, questo salvavita rientri già dal 2005 nell’elenco dei farmaci gratuiti a distribuzione ospedaliera (fascia H) autorizzati dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Miracoli del cosiddetto “federalismo farmaceutico”. Ovvero dell’effetto combinato della competenza concorrente in materia «di tutela della salute» attribuita alle Regioni dall’ultima riforma costituzionale e del disavanzo sanitario di molte Regioni, specie del Sud.
La strada per ottenere i farmaci gratuiti, insomma, è irta di ostacoli. A causa anche della scarsità o della distanza dal luogo di residenza dei malati dei centri ospedalieri autorizzati alla prescrizione dei medicinali. È il caso, ad esempio, dei farmaci biologici per l’artrite reumatoide. La cartina delle disuguaglianze regionali si fa poi ancora più variegata se si prendono i considerazioni i farmaci di fascia C, a carico cioè dei cittadini. Si tratta dei cosiddetti parafarmaci, come dermocosmetici, dietetici, integratori alimentari, soluzioni sanificanti: prodotti non salvavita ma indispensabili per il mantenimento di buone condizioni generali di salute, specie dei malati cronici. Le Regioni più ricche li garantiscono gratis, quelle povere o con i conti in rosso no. La Campania, che somma le due condizioni, ha deciso di recente di non rimborsare più i cibi aproteici necessari per i pazienti con patologie renali. Come se non bastasse, nel 2010 è prevista l’ulteriore riduzione del tetto della spesa farmaceutica territoriale dal 13,6% del Fondo sanitario nazionale al 13,3%.
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