La musica che gira intorno
Canzoni al telefono, ti dedico un’emozione
Da un'idea del cantautore torinese Didie Caria, la piattaforma di 180 musicisti che recapita canzoni al telefono: «Scaldiamo momenti di vita, vogliamo arrivare nelle stanze degli adolescenti in ritiro sociale, dentro un carcere o nelle corsie degli ospedali»
Il nome fa venire in mente Favole al telefono di Gianni Rodari, le storie che ogni sera, alle nove in punto, dovunque si trovasse, il ragionier Bianchi raccontava alla sua bambina. «Non l’ho mai letto», dice Didie Caria, il fondatore di Canzoni al telefono, il format che 60 anni dopo è un inno alla connessione che si può raggiungere con una telefonata. Nell’introduzione alla sua raccolta di racconti, Rodari scriveva che «quando il signor Bianchi chiamava Varese le signorine del centralino sospendevano tutte le telefonate per ascoltare le sue storie. Sfido: alcune sono proprio belline». Succede anche oggi a imbattersi nei video postati sulla pagina Instagram dei musicisti che aderiscono al progetto. Pronto, chi parla? Sono Dalila, ho una canzone per te. Brani e voci si rincorrono: Ed Sheeran «per la mia nonna vintage da una nipote lontana che dovrebbe chiamarti più spesso», “Cambiare” di Alex Baroni per promettere «quel cambiamento che meriti», Ermal Meta a una mamma «speciale e meravigliosa a cui voglio bene almeno quanto tu ne vuoi a me».
Trasformare un’idea in un progetto collettivo
Canzoni al telefono è un progetto rimasto intrappolato per cinque anni nel canale YouTube di Didie Caria. Cantautore e musicista, ha raggiunto il grande pubblico nell’edizione numero 8 di XFactor e ha collaborato con artisti come Bobby McFerrin e Maria Gadù. Uscito dal talent, aveva prodotto un album con una campagna di crowdfunding: tra gli omaggi ai sostenitori, c’era una canzone al telefono. «I video di quegli esperimenti sono stati dormienti per anni, poi è arrivata la pandemia e io provavo rabbia di fronte all’impossibilità di fare il mio mestiere in un momento in cui forse più di sempre avevamo tutti un gran bisogno di musica», racconta. «Un giorno stavo raccogliendo olive, ero in mezzo alla natura, e mi sono ricordato di quell’idea, ho pensato che sarebbe stato il momento perfetto per tirarla fuori». Venti giorni dopo (siamo a novembre 2020) Caria ha un sito web da cui è possibile selezionare e dedicare una canzone in cambio di una donazione. Il primo, timido post su Facebook ha un successo inaspettato: «In un mese e mezzo mi sono arrivate duecento richieste, nel periodo natalizio consegnavo 18 canzoni al giorno».
Il desiderio più grande è arrivare nelle stanze degli adolescenti in ritiro sociale, dentro un carcere o nelle corsie degli ospedali, a casa di chi, per qualunque motivo, non può raggiungere l’esterno
Didie Caria
«Scaldare un momento della vita di qualcuno». Lo scopo è lo stesso degli esordi, anche oggi, con una piattaforma su cui 180 artisti da tutta Italia presentano un carnet di 20 canzoni l’uno, per regalare musica, ma soprattutto emozioni. «È incredibile il numero di persone che in questi quattro anni si sono spese a titolo gratuito per questo progetto. Sì, sono il responsabile della sua nascita e me ne prendo cura affinché rimanga saldo in una zona di bellezza, ma Canzoni al telefono ha dei piedi e si muove da solo». Perché? «Credo che il motivo più profondo sia che le persone ne hanno bisogno».
Una connessione intima
Lo strumento consigliato è il telefono «perché permette di sussurrare una canzone all’orecchio del destinatario mantenendo l’intimità dell’incontro». Qual è questa intimità speciale? «In un mondo in cui siamo sovrastimolati da una molteplicità di canali e costellati di possibilità, in cui ci troviamo a scattare migliaia di foto e poi non le guardiamo mai, penso che sia innovativo e a tratti rivoluzionario scegliere di togliere anziché aggiungere. Un semplice gesto in grado di aumentare il livello di connessione». Caria ha consegnato un migliaio di canzoni al telefono: «Moltissime persone piangono, io nemmeno le conosco. Sarebbe di disturbo una videochiamata di fronte a qualcosa di immateriale come la bellezza del momento che non si ripete. Noi non facciamo ascoltare canzoni registrate, creiamo un legame unico e dal vivo tra l’artista e il destinatario, siamo la voce di un messaggio d’amore tra due persone, siamo concerto nell’orecchio di chi riceve la canzone. È un linguaggio emotivo, non deve per forza passare dalle parole».
Arrivare dove il fuori non arriva
Ferruccio, ex cantante lirico, ha ascoltato in silenzio Somewhere over the rainbow in ospedale e poi, con un filo di voce, ha ringraziato chi stava consegnando il regalo di una nipote lontana. Per Daniele «è stato come se il tempo si sospendesse per un attimo. Mi sono dovuto sedere per ascoltare». Per le famiglie dell’Unione Genitori italiani contro il tumore dei bambini, la possibilità di ascoltare la radio nata in seno all’associazione in più reparti dell’ospedale infantile Regina Margherita. Le mille e una potenzialità di una canzone recapitata al telefono sono l’impatto sociale che Caria rivendica con orgoglio. «Con un repertorio di 4mila canzoni, siamo la bottiglia che trasporta un messaggio», racconta. «La dedica più diffusa è tra amiche, la canzone più amata, anche per me che l’ho cantata quasi 400 volte, è proprio Somewhere over the rainbow. Ammetto che mi emoziona ancora». Tra il 9 e il 13 dicembre, le donazioni che di solito vanno a sostegno del cantante scelto dal mittente sono state devolute per il progetto di Radio Ugi: «La campagna si è chiusa con più di 5mila euro in cinque giorni».
Il desiderio più grande è «arrivare in tutti i contesti in cui si vive una qualche forma di isolamento dal fuori. Nelle stanze degli adolescenti in ritiro sociale, dentro un carcere o nelle corsie degli ospedali, a casa di chi, per qualunque motivo, convive con l’impossibilità di raggiungere l’esterno. Perché la musica è un rituale collettivo in grado di connetterci a luoghi e persone. Se attraverso la nostra piattaforma riesce a esprimere la sua funzione, allora è una buona notizia».
Se sei un musicista, puoi aderire al progetto qui. Se invece vuoi regalare una canzone, clicca qui. Dal 13 gennaio la piattaforma diventerà spettacolo (sono previste date a Roma, Bologna, Milano e Torino): «Consegneremo dal palco le canzoni al telefono scelte dal pubblico in sala».
L’immagine di Didie Caria in apertura è di Cristina Le Noci per Canzoni al telefono
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