Welfare

Cantù a canestro con Down.Verso

Pallacanestro Cantù realizza un calendario con Down.Verso, associazione che riunisce una sessantina di famiglie comasche. Lo slogan scelto dai campioni canturini per questo progetto è campioni e ragazzi "tutti insieme per lasciare il segno"

di Benedetta Verrini

I campioni e i ragazzi, “tutti insieme per lasciare il segno”: è lo slogan che la Pallacanestro Cantù, squadra brianzola ai vertici del panorama nazionale e internazionale, ha scelto per il progetto di sostegno all’associazione Down.Verso, la realtà associativa che raggruppa nella provincia di Como le famiglie e le persone con sindrome di Down.
«L'idea è dimostrare come sul campo di gioco così come nella vita i bambini, i ragazzi e le persone con questa condizione genetica possano stare fianco a fianco di celebrati campioni e, soprattutto, di loro coetanei. Senza alcun problema ed anzi traendo vantaggio reciproco dalla vicinanza» afferma Roberto Esposito, presidente dell'associazione con sede a Cantù (da qui l'idea di collaborazione stretta con la squadra) che raggruppa circa 60 famiglie. «Crediamo inoltre che i momenti di realizzazione delle foto potranno essere una bella esperienza per tutti: giocatori e ragazzi, che vivranno sicuramente con gioia questa occasione».
 
«Con grande entusiasmo e voglia di collaborazione abbiamo accettato l'invito di Down.Verso» commenta Anna Cremascoli, presidente della Pallacanestro Cantù «perché riteniamo che sia un simbolo chiaro della nostra voglia di sostenere le associazioni di famiglie e volontari che operano nel nostro territorio. Con un messaggio di integrazione non banale, che speriamo sia colto appieno dai nostri tifosi».
Le offerte libere raccolte con la distribuzione del calendario (che sarà disponibile in vari luoghi della provincia  di Como e in occasione degli eventi sportivi che coinvolgono la Pallacanestro Cantù) serviranno a finanziare i progetti di autonomia intrapresi da Down.Verso, tra cui il gruppo-laboratorio audio e video per i ragazzi più grandi e i corsi e gli interventi (anche nelle scuole) di supporto alla crescita per le famiglie e per i bimbi più piccoli.
L'ambiente e gli stimoli sono fondamentali per le persone con Sindrome di Down che se adeguatamente seguite possono raggiungere importanti traguardi di autonomia ed integrazione: nella società, nel lavoro, nello studio.
Usualmente è invece l'aspetto somatico ben identificabile delle persone con sindrome di Down ad aver costituito un limite all'integrazione e all'inserimento nei vari ambiti sociali. Un “segno” distintivo in negativo che ha bisogno ormai di essere ribaltato in un'ottica positiva: un obiettivo anche del progetto di calendario canturino (che non a caso rilancia quindi la parola “segno”).
Anche per questi motivi la comunicazione da diversi mesi messa in pista dal Coord.Down  (il coordinamento italiano delle realtà associative che si occupano della trisomia 21) punta all'idea di ribadire l'importanza di una cultura della diversità e l'unicità di ogni persona, contro i pregiudizi che ancora accompagnano la disabilità. Perché "essere differenti è normale".

Gli spot realizzati in occasione della recente Giornata internazionale sulla Sindrome di Down (fissata per il 21 marzo di ogni anno) hanno vinto il prestigioso premio per miglior comunicazione sociale al Festival Internazionale della Creatività, consegnato in una cerimonia a Cannes a due degli attori con sindrome coinvolti nei filmati.
Domenica 14 ottobre, inoltre,  si celebra inoltre la Giornata Nazionale sulla Sindrome di Down, con diverse iniziative organizzate in tutta Italia e che sul territorio comasco vedrà i seguenti appuntamenti con banchetti informativi attivi per tutta la giornata:
Como – Piazza San Fedele
Cantù – Via Matteotti
Rovellasca – Parco Comunale
Maslianico – Sagrato della chiesa (solo mattina)
Bernate – Sagrato della chiesa (solo mattina)
Il calendario congiunto di Down.Verso e Pallacanestro Cantù, che riporterà sul retro di ciascun mese anche un'immagine e i dati dei componenti del roster canturino, verrà realizzato grazie al prezioso contributo del fotografo Alessandro “Vez” Vezzoli con il coordinamento di Luisa Pavanetto e la collaborazione di Katia Carrideo e Francesco Vignarca.
 

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