Mondo

Cantoni, sequestro annunciato?

Il 12 maggio l’ufficio umanitario di Kabul aveva avvertito gli stranieri del pericolo. E un sondaggio di Echo e Care confermava: le ong temevano attacchi.

di Carlotta Jesi

Quello di Clementina Cantoni è stato un rapimento annunciato. Da un poster. In formato A4, scritto in inglese e corredato dal disegno di un uomo con le mani legate dietro la schiena e la barba lunga. Titolo: Wanted – kidnap victims, vittime di rapimento cercansi. Sottotitolo: se vuoi essere rapito, adotta i comportamenti elencati qui sotto. Dodici, da «autoconvinciti che non capiterà mai a te» ad «assicurati che i tuoi spostamenti siano prevedibili» passando per «viaggia da solo, di notte e su una grande 4×4 bianca in modo che i rapitori ti possano seguire facilmente». Uno scherzo di cattivo gusto? Il 12 maggio, quando il poster è stato affisso su muri di case, uffici e pali della luce di Kabul, qualcuno avrà pensato di sì. Incurante del fatto che, sotto il suo elenco di 12 scontatissimi errori da evitare se sei un operatore umanitario in terra straniera, ci fossero il logo e la firma dell?Afghan ngo safety office (Anso), la struttura responsabile della sicurezza di volontari e cooperanti in Afghanistan creata nel 2002 con i fondi di Echo. Struttura che l?8 maggio, insieme a Care, la ong di Clementina Cantoni, aveva pubblicato un rapporto sull?insicurezza delle oltre 3mila ong presenti in Afghanistan rivelando dati inquietanti. Dalla crescita di operatori umanitari uccisi negli ultimi due anni – 12 nel 2003 e 24 nel 2004 ? ai 5 omicidi con cui si è aperto il 2005, tra cui quello di tre donne i cui corpi sono stati abbandonati con un biglietto che intimava alle donne di non collaborare con organizzazioni umanitarie. Ma c?è di più. Il rapporto conteneva i risultati di un sondaggio condotto a febbraio su 50 ong: il 44% confermava di aver dovuto modificare i programmi per ragioni di sicurezza e il 35% di operare in un?area più ristretta di quella che avrebbe voluto per paura di attacchi. La paura tuttavia, secondo Anso, non aveva portato il personale delle ong a essere più prudente. Da qui la decisione di tappezzare Kabul di poster realizzati insieme a RedR, organismo internazionale che si occupa di selezione e formazione di personale umanitario. La reazione della comunità internazionale nella capitale afghana? «Il poster è stato una buona idea. Quando sei a Kabul da un po? tendi a dimenticare i rischi e a sentirti a casa», spiega a Vita Dominic Medley, 34enne giornalista inglese che ha vissuto in Afghanistan negli ultimi tre anni durante i quali ha scritto e stampato The Survival Guide to Kabul. «È l?unica guida che esista sulla città, stampata in 7mila copie, quasi tutte acquistate da cooperanti e volontari», spiega Medley. Dalla guida sono nati un portale (www.kabulguide.net) e un mensile, l?Afghan Scene Magazine, dedicati agli espatriati che cercano di vivere una vita il più possibile normale a Kabul. «Senza sottovalutare il rischio di attacchi. Il rapimento di Clementina conferma l?allarme dell?Anso. Lei è una delle tante persone che hanno deciso di continuare a impegnarsi nonostante il pericolo». Terrore umanitario Ong sotto attacco Il rapporto Ngo Insecurity in Afghanistan realizzato da Anso e da Care (la ong per cui lavora Clementina Cantoni) contiene un sondaggio condotto a febbraio 2005 su 50 ong internazionali presenti in Afghanistan. Qui sotto riportiamo le loro risposte. Una ong su tre dichiara di aver subito attacchi diretti negli ultimi dodici mesi, il 44% è stata condizionata nell?operare dalla scarsa sicurezza. 1-Credi che la situazione di sicurezza, in tutto l?Afghanistan, sia migliorata, peggiorata o rimasta uguale nell?ultimo anno? Migliorata: 42% Deteriorata: 25% Rimasta uguale: 28% Nessuna risposta:5% 2-La sicurezza, nelle aree in cui lavori, è migliorata, peggiorata o rimasta uguale nell?ultimo anno? Migliorata: 35% Deteriorata: 26% Rimasta uguale:35% Nessuna risposta:4% 3-Nell?ultimo anno, lo staff della tua ong ha subito attacchi? Sì:30% No:68% Nessuna risposta:2% 4-La situazione di sicurezza, nell?ultimo anno, ti ha portato ad operare in aree più ristrette di quelle che avevi programmate? Sì: 35% No:61% Nessuna risposta:4% 5-La situazione di sicurezza, nell?ultimo anno, ti ha fatto modificare alcuni progetti? Sì: 44% No: 52% Nessuna risposta:4%


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