Cultura

Cantoni: chiesto scambio prigionieri

Per il Sismi "probabile" ipotesi criminalità comune della città. Si mobilita Milano, la sua città: "Clementina e' l'espressione di un non profit di alto livello"

di Giulio Leben

Il gruppo di criminali comuni che ha rivendicato il rapimento a Kabul della volontaria italia Clementina Cantoni ha chiesto alle autorità afgane la liberazione dei suoi due capi e di altri loro uomini come contropartita per la liberazione dell’Italiana. Lo hanno detto fonti della polizia afgana. I rapitori, a quanto si apprende, fanno parte del gruppo di uno dei capobanda più pericolosi della malavita afgana, Tela Mohammed, arrestato recentemente dalla polizia afgana. E i banditi hanno chiesto proprio la liberazione di Mohammed e di un altro capo del gruppo, Omara Khan come controparte per il rilascio della cantoni. “Il gruppo ci ha proposto di rilasciarla in cambio della liberazione dei suoi capi Tela Mohammed e Omara Khan e altri loro complici” ha detto un dirigente della polizia di Kabul, Abdul Jamil. Il governo afgano tuttavia non sembra orientato ad accettare lo scambio. Una fonte governativa conferma e precisa: “I rapitori non hanno chiesto soldi, nessuno riscatto, ma il rilascio di tre criminali, tre importanti leader di bande locali che si trovano in custodia del governo afgano…”. Ma, ha proseguito la fonte, “E’ molto improbabile, anzi escluso, che il nostro governo scenda a patti con questi banditi, rappresentano una minaccia alla sicurezza e la stabilità del Paese”. Jawed Ludin, portavoce del presidente afgano Hamid Karzai, ha detto a sua volta che il presidente è stato molto “colpito” e segue con “inquietudine” la situazione dopo “il rapimento di Clementina Catoni”. Ludin ha anche ricordato che negli ultimi tempi il governo afgano aveva messo in allerta gli occidentali e tutti gli stranieri in Iraq da possibili rischi. “Abbiamo consigliato a tutti di prendere delle precauzioni supplementari rispetto a quelle già adottate. In particolare abbiamo avvisato tutti di limitare al massimo i movimenti in zone come il quartiere di Qala-e-Fatullah”. Ludin ricorda anche alcuni precedenti. Il 7 maggio, proprio nella sona di Qala e Fatullah, erano statii attaccati da uomini armati tre impiegati della banca mondiale: due americani e un italiano. i tre erano riusciti a mettersi in salvo e avevano parlato di un tentativo di rapimento. Il 10 aprile, inoltre, un cittadino aericano aveva detto di essere sfuggito a un tentativo di rapimento in un altro quartiere di Kabul, quello che ospita le ambasciate. Con una breve nota pubblicata sul suo sito internet, l’organizzazione umanitaria Care International chiede la “Liberazione immediata” della sua operatrice, Clementina Cantoni, rapita ieri sera a Kabul. Nel comunicato Care precisa la “profonda preoccupazione” dell’organizzazione per la sorte della Cantoni, attualmente impegnata in diverse attività con le “comunità afgane su progetti che riguardano l’educazione, la sanità, l’acqua, le risorse naturali, e diverse iniziative di di microsviluppo economico”. In Italia, il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, ha chiamato questa mattina i familiari di Clementina Cantoni, per esprimere loro vicinanza e solidarietà in questi difficili momenti. “Seguo personalmente la vicenda in costante contatto con il sottosegretario Letta e l’ambasciatore a Kabul, il quale sta promuovendo su mie istruzioni il raccordo tra le autorità del governo afgano, dell’Isaf e dell’Onu” ha dichiarato Fini. Sul fronte delle indagini interviene il direttore del Sismi, generale Nicolò Pollari. “Il Sismi sta lavorando. Non sono né ottimista, né pessimista – dice Pollari – perché quando è in gioco la vita di una persona bisogna lavora e basta”. Pollari ha anche aggiunto di considerare quella della criminalità comune ” l’ipotesi più verosimile”. Intanto il sindaco di Milano, la città di Clementina, ha preso contatto stamane con la famiglia di Clementina Cantoni, la cooperante rapita ieri a Kabul. “La famiglia Cantoni – ha commentato il Albertini – vive queste ore con grande apprensione ma anche con fiducia ed il suo desiderio al riserbo e al voler rimanere lontano dai riflettori va rispettato e lodato come un segno di grande forza e dignita’”. Il sindaco, che segue da ieri sera l’evolversi della situazione, tenendosi in collegamento con il prefetto, Bruno Ferrante, il Ministero degli Esteri e l’Unita’ di crisi approntata dalla Farnesina, si e’ anche soffermato sulla figura della milanese rapita: “Clementina Cantoni e’ l’espressione di un non profit di alto livello, la sua preparazione e la sua esperienza maturata all’estero ne hanno fatto una dei migliori tecnici italiani del settore. Il suo percorso professionale nell’ambito delle onlus, come il Consiglio Europeo per i Profughi e gli Esuli e la Care International pongono l’accento sulla sua straordinaria competenza ed efficienza. Purtroppo, portare aiuto, il farsi prossimo a popolazioni colpite da guerra, poverta’ o calamita’ naturali non e’ piu’ sufficiente a garantire liberta’ d’azione e salvaguardia dell’integrita’ personale. La Milano capitale del non profit, sede dell’Authority del Volontariato esprime sia l’anima piu’ ‘istintiva’ dell’aiuto agli altri, sia quella piu’ ‘tecnica’. La sua sensibilita’ e determinazione – ha concluso Albertini – l’ha portata alla direzione di un importante progetto in favore delle donne afghane. E’ una milanese di grande valore che rivolgiamo presto al lavoro. Il suo lavoro svolto coraggiosamente in tutto il mondo”.


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