Non profit

Cantamessi (M5S): «A Reggio subito regolamento no slot con distanze da luoghi sensibili»

Dopo l'approvazione del "distanziometro" da parte della Regione Emilia Romagna, il M5S di Reggio chiede di applicarlo senza indugi. Ivan Cantamessi: «Daremo pieno appoggio a ogni iniziativa che contrasti azzardopoli. Al sindaco Vecchi chiediamo di passare dalle parole ai fatti approvando e migliorando, se serve, la nostra delibera»

di Giovanni Arditti

«Siamo felici che il sindaco Luca Vecchi abbia raccolto il nostro appello della scorsa settimana teso ad introdurre le nuove norme regionali proposte dal M5S tramite emendamento del consigliere regionale Andrea Bertani anche della delibera contro il gioco d’azzardo presentata dal Movimento Stelle lo scorso 3 settembre». Questo ci spiega Ivan Cantamessi, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio comunale di Reggio Emilia. La delibera, prosegue Cantamessi, è in sé «già avanzatissima che si ispira da quanto fatto dal Comune di Bergamo, depositata con la collaborazione e ok degli uffici tecnici del Comune di Reggio che hanno verificato la conformità legislativa e l'appoggio di Matteo Iori della Associazione Papa Giovanni XXIII che ha collaborato alla sua stesura insieme ad altre associazoni no-slot». Approvarla subito è una priorità e sarebbe un segnale importante per tutti

«Il Movimento 5 Stelle darà pieno appoggio a tutte le proposte tese a contrastare sempre più "azzardopoli" introducendo le novità previste dal Testo Unico sulla Legalità della Regione Emilia Romagna, novità legate al cosiddetto ‘distanziometro», migliorando la delibera che il M5S ha presentato e di cui avevamo dato notizia in anteprima, qui su Vita.

Un altro punto importante nella proposta di delibera depositata a settembre dal M5S, oltre alla limitazione degli orari (proposta approvata anche dal Comune di Torino con una ordinanza) è il divieto di pubblicità in tutti gli spazi comunali. Ricordiamo – spiegano dal M5S – che sul divieto di pubblicità totale «in parlamento c'è una schiacciante maggioranza dal M5S a Pd alla Lega, ma le lobby presenti da un anno e mezzo fermano questa proposta».

Già oltre un mese fa «abbiamo sollecitato l’assessore Maramotti all’avvio della discussione di questa delibera, in attesa di migliorarla tutti insieme con le proposte approvate in Regione da un ampio fronte trasversale. Ora il momento è arrivato.Come capogruppo nei mesi scorsi mi sono confrontato verbalmente su questo con i consiglieri Cantergiani (Pd) e De Lucia (Pd) al quale ho inviato anche ulteriori migliorie proposte da Iori e altre associazioni no-slot. Firmiamo insieme gli emendamenti che servono con tutti i consiglieri che ci stanno a approviamo alla svelta la delibera».

In Commissione, ci spiega Cantamessi, «chiediamo di coinvolgere Matteo Iori e le altre associazioni no-slot. Matteo Iori ha definito la proposta di delibera M5S, “un ottima base di partenza” (tra l’altro ispirata al Comune di Bergamo a guida Pd) ora può essere ulteriormente migliorata tutti insieme, come già da noi chiesto e ribadito con le norme approvate la scorsa settimana in Regione».

Che cosa serve? Cantamessi e il M5S sono chiari: «serve un Consiglio Comunale che con una azione trasversale e suoi emendamenti migliorativi, sappia finalmente ritornare centrale nella vita cittadina. Sarebbe un ottimo segnale per i cittadini, per la politica con la "P" maiuscola e per contrastare ‘azzardopoli’ e tutelare l’autonomia di Comuni e Regioni nel contrastare questa piaga sociale. Chiediamo infatti al sindaco Vecchi che si occupa di questo tema in ANCI di farsi portavoce della richiesta di tutela di autonomia di Comuni e Regioni, richiesta di autonomia che viene difesa da tutte le associazioni no-slot e sindaci virtuosi ma vede le lobby trasversale di "azzardopoli", presenti anche nel Governo, cercare di eliminare i poteri dei Comuni».

La proposta è già depositata, conclude Cantamessi, ed è «pronta per essere discussa e migliorata tutti insieme». Il risultato è a portata di mano, ora sta alla buona volontà di tutti passare dalle parole ai fatti.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.