Formazione

Cancun dalla A alla Z

“N” come No dumping, “O” come ogm, “V” come Via Campesina. A cura di Carlotta Jesi e Paolo Manzo.

di Carlotta Jesi

AoA come Agreement on Agriculture È l?accordo sul commercio agricolo del Wto e regola l?accesso ai mercati, i sussidi alle esportazioni e il sostegno ai produttori agricoli in tutti i suoi Paesi membri. È entrato in vigore nel 1995 con l?obiettivo di «instaurare un sistema di scambi agricoli equo e orientato verso il mercato», imponendo ai Paesi membri le seguenti regole: – ridurre i sostegni al settore agricolo del 20% (del 13% per i Paesi in via di sviluppo-Pvs); – ridurre i sussidi alle esportazioni del 36% (del 24% per i Pvs); – convertire tutte le barriere non tariffarie in dazi doganali e quindi ridurli del 36% in sei anni (del 24% in 10 anni per i Pvs). Invece di ridurre questi sussidi e sostegni, però, i Paesi occidentali li hanno spostati in altre categorie non vietate dall?accordo. I numeri parlano chiaro: l?Unione europea stanzia ogni anno in favore dell?agricoltura oltre 40 miliardi di euro, pari al 40% del suo bilancio, e nel 2000 gli Stati Uniti hanno approvato uno stanziamento di 180 miliardi di dollari all?agricoltura per i prossimi 10 anni. La conseguenza diretta di questi sussidi sono micidiali politiche di dumping verso i mercati del Sud del mondo. A Cancun, 15 Paesi in via di sviluppo capitanati da Brasile, India e Cina, chiederanno un ingente taglio ai quasi 300 miliardi di euro che i Paesi industrializzati spendono ogni anno in sussidi per i loro agricoltori. B come Bové José Uomo simbolo della lotta alla globalizzazione fin dai tempi di Seattle, ha rischiato di non poter partecipare al vertice di Cancun. A giugno, infatti, il leader della Confederazione contadina è stato arrestato e condannato a 10 mesi di detenzione per la distruzione di campi di organismi geneticamente modificati. Il 2 agosto, però, ha ottenuto la libertà da un giudice di sorveglianza che gli ha concesso una ?collocazione all?esterno?. Questa è stata la sua prima frase da uomo libero: «La prigione non ha annientato la mia combattività contro gli organismi geneticamente modificati». E non solo contro di loro. Il leader dei no global francesi, che al Social Forum di Firenze ha aderito alla campagna No Dumping, andrà in Messico anche per opporsi alla liberalizzazione sfrenata dei mercati: «Sono convinto che possiamo far fallire il vertice di Cancun». C come Cancun Appena 40 anni fa era un?isola deserta. Situata nella regione più dimenticata dei Caraibi messicani, formata da una duna separata dalla terraferma da due stretti canali che collegavano il mare con un ampio sistema di lagune. Un pantano insomma, tant?è che l?etimologia del suo nome discende da Kankun, che in Maya significa ?nido di serpenti?. Negli Anni ?60, le ricerche del governo rivelarono l?importanza del turismo come fonte di valuta e, all?inizio del 1969, il Banco de México suggerì la creazione di un centro turistico integrale a Cancun. Attualmente, la sua popolazione permanente supera i 500mila abitanti e s?è trasformata nel centro turistico più importante del Paese, anche se oggi il suo grande problema è lo squilibrio ecologico del sistema lagunare che il boom ha causato. D come Doha È la città del Qatar che nel novembre del 2001 ha ospitato la quarta conferenza interministeriale del Wto. Conferenza in cui i Paesi membri hanno approvato il principio secondo cui il diritto alla salute vale più di un brevetto farmaceutico ma non sono riusciti ad accordarsi su un?altra promessa fatta molto tempo fa: aprire i mercati occidentali alle merci del Sud del mondo e tagliare i sussidi alle esportazioni agricole verso i Paesi poveri. A Doha è stato anche lanciato un nuovo round di negoziati che si concluderanno entro il 2004. E come Export Oggi ogni 100 dollari generati dall?export mondiale, 97 finiscono nelle tasche delle nazioni molto o mediamente sviluppate e solo 3 vanno a quelle povere. Una delle principali cause di questo squilibrio sono i sussidi alle esportazioni verso i mercati del Sud del mondo che i Paesi occidentali si erano impegnati a ridurre e che invece continuano a esistere. Esemplare il caso dell?Unione europea: nel 1995 si era impegnata a ridurre del 36% i sussidi alle esportazioni, ma non lo ha fatto e solo tra il 2000 e il 2001 ha speso 2.800 miliardi di Euro per sostenere il proprio export agricolo. Col risultato che esporta i suoi prodotti a costi di un terzo inferiori a quelli di produzione. A Cancun, i Paesi in via di sviluppo e le organizzazioni non profit di tutto il mondo chiederanno il blocco totale dei sussidi alle esportazioni agricole. Stati Uniti ed Europa, invece, sono contrari alla cancellazione totale dei sussidi all?export. F come Fair Trade Il commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale. Il suo scopo è promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo sostenibile, attraverso il commercio, la formazione, la cultura e l?azione politica. Fair Trade vuole riequilibrare i rapporti con i Paesi economicamente meno sviluppati, migliorando l?accesso al mercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati. Come? Garantendo ai produttori un giusto guadagno e condizioni di lavoro dignitose, eliminando le intermediazioni speculative e sostenendo progetti di sviluppo. A Cancun le organizzazioni di commercio equo si riuniranno il 10 e 11 settembre per discutere di politiche economiche e accesso al mercato, con un?attenzione particolare all?analisi delle politiche e degli accordi del Wto. G come General Agreement on Trade and Services (Gats) È l?accordo generale sul commercio dei servizi e regola la liberalizzazione degli scambi di servizi su scala mondiale. La conferenza interministeriale di Doha ha dato nuovo impulso a questo negoziato stabilendo l?impegno di liberalizzare anche servizi essenziali come l?acqua, la sanità e l?educazione H20 come Acqua I negoziati per il rinnovo dell?accordo sul commercio dei servizi (Gats) riguardano anche i servizi idrici. Ovvero la raccolta dell?acqua, la sua depurazione e distribuzione e la gestione di acquedotti e di reti fognarie. Un patrimonio che si stima valga intorno agli 800 miliardi di dollari l?anno – di cui oggi solo il 5% è nelle mani del settore privato – che il Wto vuole sottrarre al monopolio pubblico per creare maggiore concorrenza e vantaggi per i consumatori. Alla liberalizzazione totale del mercato dell?acqua, incluse le sue sorgenti, punta in particolare l?Unione europea. Che però al prossimo vertice dell?Organizzazione mondiale del commercio dovrà vedersela con i Paesi in via di sviluppo e con la società civile, i quali esprimono in sintesi tre preoccupazioni: – che con un aumento della partecipazione privata nella gestione dell?acqua ne aumentino anche le tariffe; – che da diritto di tutti, l?acqua diventi un core business per imprese; – che l?applicazione delle regole di non discriminazione contenute nell?accordo Gats porti a una completa liberalizzazione dei servizi di distribuzione, depurazione e gestione delle fognature trasformando questa attività in un mercato dominato dagli interessi delle aziende. I come Istruzione È uno dei 16 settori di servizi regolati dal Gats. Al momento, l?istruzione è uno degli ambiti meno vincolati dall?accordo, ma molti Paesi, soprattutto quelli di lingua inglese, interessati a ?vendere? la loro istruzione all?estero hanno chiesto al Wto di liberalizzare maggiormente il settore. Liberalizzazione che in alcuni Paesi potrebbe portare a una privatizzazione dell?istruzione e avere conseguenze anche in quelli in cui essa rimane un servizio statale: essi infatti non potrebbero più erogare fondi statali per il mantenimento dei servizi inclusi nei Gats. I finanziamenti statali alla scuola potrebbero infatti essere considerati come concorrenza sleale nei confronti delle aziende private e, dunque, dannosi per il commercio. L come Lamy Pascal (di Sergio Marelli) Danese, nella squadra del presidente Prodi per occuparsi delle questioni relative al commercio internazionale, il commissario Lamy riveste senza dubbio una delle posizioni più determinanti nella costruzione di una nuova Europa. Unico Commissario che può formalmente parlare a nome dei 15 ? la Ue ha la rappresentanza unitaria degli Stati membri in seno all?Organizzazione mondiale del commercio – da sempre ha caratterizzato la sua politica con una grande capacità negoziale e con la ricerca del consenso da parte degli Stati membri della cui posizione si definisce il fedele paladino. La consultazione schietta con le parti sociali, le ong e la società civile, che ha costantemente accompagnato la sua azione, gli dà reputazione di interlocutore difficile, ma attento. A metà del suo mandato, in un clima di grande tensione con il colosso commerciale Usa, nel pieno della bufera tra ?protezionisti e liberal? e impegnato sul fronte dell?allargamento ad est e su quello della conquista dei mercati internazionali, avrà a Cancun un momento di verifica importante del suo operato per affermare definitivamente l?Unione europea come soggetto commerciale più rilevante sullo scacchiere internazionale. M come Multilateral Environmental Agreement Nonostante il trattato che ha istituito l?Organizzazione mondiale del commercio specifichi che essa deve garantire «un uso ottimale delle risorse in accordo con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile», spesso le decisioni dell?Organizzazione non rispettano le restrizioni commerciali contenute negli Accordi multilaterali sull?ambiente (Meas) di cui fa parte anche il protocollo di Kyoto. Al vertice del Wto di Doha è stato deciso di lanciare una nuova serie di negoziati sulla relazione tra regole del Wto e dei Meas e sullo sviluppo di procedure che consentano la riduzione e l?eliminazione di barriere tariffarie sul commercio di prodotti e servizi ambientali. Per tutelare gli Stati Uniti, che non hanno sottoscritto il Protocollo di Kyoto, i nuovi negoziati sul rapporto Meas-Wto saranno però limitati ai Paesi che hanno aderito ai singoli accordi in esame. Una situazione sempre più pericolosa che la società civile denuncia da tempo e che ha deciso di combattere portando a Cancun due richieste: condizionare le regole del Wto a quelle contenute negli Accordi multilaterali sull?ambiente ed evitare che le norme dell?Organizzazione mondiale del commercio vengano usate per minare misure di tutela ambientale e sanitaria. N come No Dumping È il nome della campagna promossa dalla Focsiv e da Vita, e a cui oggi aderiscono numerose sigle della società civile italiana, per smantellare un sistema protezionistico che ostacola il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio fissati dalle Nazioni Unite e lo sviluppo delle economie dei Paesi in via di sviluppo. Al prossimo vertice di Cancun, la campagna chiederà che vengano aboliti una volta per tutti i sussidi alle esportazioni grazie a cui le agro-industrie dei Paesi ricchi si possono permettere di inondare i mercati dei Paesi poveri di prodotti a prezzi inferiori ai costi di produzione. Una forma di concorrenza sleale – che distrugge le economie di Paesi in cui l?agricoltura fa registrare tassi di occupazione anche dell?80% contro l?1% dei Paesi europei – contro cui le organizzazioni senza scopo di lucro che hanno aderito alla Campagna No Dumping hanno raccolto 55 mila firme consegnate al Governo italiano, presidente di turno del Semestre europeo, perché a Cancun metta fine alle politiche di dumping. O come Ogm All?inizio dell?estate, Stati Uniti, Canada e Argentina si sono appellati al Wto per porre fine alla moratoria che l?Unione europea ha imposto nel 1998 alle importazioni di nuovi prodotti geneticamente modificati. Moratoria che Bruxelles ha invocato in base al principio precauzionale e che ritiene conforme alla regola del Wto secondo cui un Paese ha il diritto di prendere misure per proteggere la salute pubblica dei suoi cittadini. Secondo Washington, invece, la moratoria è infondata perché non esiste un?evidenza scientifica della pericolosità degli organismi geneticamente modificati messi al bando. Da qui la presentazione del ricorso all?Organizzazione mondiale del commercio che il 18 agosto, dopo infruttuose trattative fra le parti, ha portato gli Stati Uniti a chiedere la nomina di un panel arbitrale contro la moratoria europea. Questo nuovo strappo tra Usa e Ue potrebbe influire sui risultati dei negoziati di Cancun in cui si parlerà anche di sicurezza alimentare. P come Paesi in via di sviluppo (di Marco De Ponte) È spesso un eufemismo utilizzato dagli stati ricchi o dalle élites che governano paesi che sarebbe più giusto chiamare Paesi Poveri. I Pvs si sono organizzati in quanto tali in sedi intergovernative come all?Onu, dove hanno formato il gruppo dei cosiddetti G77, un gruppo eterogeneo, ma spesso capace di agire insieme perché unito dal desiderio di contrastare i potenti del mondo sul piano politico. In seno al Wto questo raggruppamento funziona meno. Qui i Paesi poveri si identificano attraverso categorie capaci di identificare chi può accedere a ?trattamenti speciali e differenziati?: tra i Pvs per esempio i ?least developed? – Ldcs vengono trattati diversamente, e così gli importatori netti di alimenti? mentre alcuni paesi per larga parte poveri stanno diventando potenze rispettabili per volumi commerciali, come è il caso di Cina, Brasile, India?Ma quanto il valore aggregato di questi mercati permette a tali paesi di negoziare in favore delle comunità povere che spesso non trovano rappresentanza nemmeno al loro interno? Per diventare davvero ?in via di sviluppo? i Paesi poveri devono poter salvaguardare diritti di individui e comunità (accesso alle cure, all?acqua, all?istruzione?). Non può essere infinito lo spazio concesso al mondo dell?impresa se ciò passa attraverso una rinuncia degli stati a garantire il bene comune. Q come Questo mondo non é in vendita È il nome della piattaforma di ong, associazioni ed altri enti della società civile che si battono perché il Wto non espanda il suo mandato arrivando a legiferare sui diritti di base delle persone. Al summit di Cancun, la piattaforma arriva con 4 precise richieste spiegate sul sito Internet !! Questo mondo non é in vendita !! – escludere dai negoziati la liberalizzazione di tutti i servizi essenziali; – interrompere la concessione dei sussidi – comunque camuffati – alle esportazioni di prodotti agricoli ponendo così fine alle pratiche di dumping che danneggiano i piccoli produttori europei e quelli dei Paesi in via di sviluppo; – proibire all?interno dei negoziati Trips il riconoscimento della brevettazione, sotto qualunque forma, delle risorse genetiche; – impegnarsi per la piena ed effettiva attuazione delle eccezioni sanitarie previste dagli accordi Trips. R come Radio Cancun Vi siete mai chiesti che impatto hanno le barriere imposte dai Paesi ricchi ai loro mercati per un contadino messicano? E quello che pensa dell?accordo Nafta? Per scoprirlo, basta ascoltare Radio Cancun. Una radio senza scopo di lucro, lanciata dall?Institute for Agriculture and Trade Policy, che dal 15 luglio, tutti i giorni, trasmette dibattiti e news aggiornate sulla prossima conferenza del Wto dando voce a chi, solitamente, non può esprimere la sua opinione su temi come le regole del commercio e i brevetti sui farmaci. Per ascoltare Radio Cancun, che dal 10 al 14 settembre trasmetterà notiziari in diretta dalla conferenza del Wto, basta collegarsi al sito Internet Radio Cancun S come Supachai Panitchpakdi Tailandese e padre di due figli, Supachai Panitchpakdi è il direttore generale del Wto dal settembre del 2002. La sua nomina non è piaciuta agli Usa, probabilmente a causa delle sue dichiarazioni sulla necessità di aumentare la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo in seno al Wto e di diminuire l?influenza che vi esercitano i grandi gruppi industriali. Negli ultimi mesi, ha condannato la lentezza con cui i Paesi membri dell?Organizzazione mondiale del commercio stanno portando avanti gli impegni presi a Doha sottolineando l?urgenza di trovare un accordo su due temi molto cari alla società civile: l?accesso ai farmaci nel Sud del mondo e l?abolizione delle politiche di dumping verso i Paesi poveri. In vista del summit di Cancun, ha cercato nuovi interlocutori capaci di mediare tra le posizioni di Washington e Bruxelles, tra cui l?Italia e la società civile. T come Trips È l?accordo sui diritti di proprietà intellettuale inerenti al commercio ed impone a tutti i Paesi membri del Wto di adottare, attraverso l?emanazione di una legge nazionale, un sistema di protezione dei diritti di proprietà intellettuale della durata minima di 20 anni. La protezione va applicata anche ai brevetti sui farmaci, ma l?accordo prevede che i Paesi membri possano fare ricorso a due clausole di salvaguardia per proteggere la salute dei loro cittadini. La prima, nota come licenza obbligatoria, prevede che un governo possa produrre un farmaco generico senza pagare i diritti di brevetto ed è stata riconfermata due anni fa durante il summit del Wto a Doha. La seconda, nota come importazione parallela, prevede che un Paese produttore di farmaci generici possa esportarli verso un altro Paese che ne ha bisogno ma non ha la possibilità di produrli. A Doha i membri del Wto non hanno raggiunto un accordo su come applicare l?importazione parallela di farmaci dichiarando che avrebbero risolto il problema entro il 31 gennaio 2002. Però non hanno rispettato la scadenza: a Cancun devono decidere per quali e quante malattie consentire l?importazione parallela. U come Urso Adolfo Vice ministro per le attività produttive con delega al commercio estero, nei mesi che hanno preceduto il vertice è stato protagonista di una mediazione tutta italiana tra Stati Uniti, Unione europea e società civile per arrivare all?applicazione degli accordi di Doha sull?esportazione di farmaci salvavita tra Paesi poveri. Un obiettivo che cercherà di raggiungere a Cancun, ma non l?unico. Nell?agenda del vice ministro c?è anche l?intenzione di estendere a tutti i Paesi membri del Wto accordi che finora erano solo bilaterali come l?iniziativa ?Everything but arms? che consente il libero accesso ai mercati europei delle merci dei 48 Paesi più poveri del mondo. V come Via Campesina È un movimento contadino internazionale nato nel 1992, cui aderiscono un centinaio di organizzazioni di piccoli e medi agricoltori di Asia, Europa, Africa e delle due Americhe. La maggior parte di esse saranno presenti a Cancun per lottare contro le forze economico-politiche che distruggono i loro mezzi di sussistenza, le loro comunità, le loro culture e il loro ambiente naturale. Via Campesina s?oppone alle politiche del Wto che spingono i Pvs a produrre per l?export per pagare il debito estero, a detrimento della produzione alimentare interna. Il Wto impone ai Pvs di aprire le frontiere all?importazione d?alimenti, aumentando così il loro debito, mentre accetta il protezionismo di Ue e Usa in campo alimentare. Per denunciare queste politiche dei ?due pesi e delle due misure?, Via Campesina è pronta con proposte e proteste per Cancun. W come World Trade Organization (Wto) È l?organizzazione che regola gli scambi commerciali tra nazioni. Creata nel 1995 per portare avanti i negoziati del General Agreement on Tariffs and Trade ( l?accordo che ha regolato il commercio internazionale dal Dopoguerra agli anni Novanta), ha potere legislativo, esecutivo e giudiziario e si occupa principalmente di far rispettare i tre accordi sui servizi (Gats), sulla proprietà intellettuale (Trips) e sulle tariffe (Gatt) negoziati e firmati dalla maggior parte delle nazioni del mondo. Ad oggi, del Wto fanno parte 146 Paesi. Z come Zoellick Robert Alto rappresentate del Commercio estero americano da febbraio del 2001, Robert Zoellick è considerato il miglior negoziatore di Bush e uno dei responsabili dell?ingresso della Cina nell?Organizzazione mondiale del commercio. È al suo secondo vertice del Wto, e a Cancun dovrà vedersela soprattutto col blocco dei Paesi poveri capitanati dal Brasile. Paesi che hanno pesantemente criticato l?accordo presentato da Usa ?Ue a metà agosto su una parziale riduzione dei sussidi all?agricoltura e che non perdonano a Zoellick i ritardi nell?applicazione degli accordi sull?esportazione di farmaci generici nel Sud del mondo dovuti ai pesanti condizionamenti dell?industria farmaceutica americana. Ma la sfida del rappresentate del commercio americano non finisce qui: dovrà ricucire lo strappo tra Washington e Bruxelles sugli ogm e su altre questioni come fece al vertice di Doha. Ma in condizioni diplomatiche più favorevoli: allora Usa e Ue avevano una posizione comune sul terrorismo e sulla guerra in Afghanistan.

A cura di Carlotta Jesi e Paolo Manzo


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