Cultura & integrazione
Canali sicuri, regolari e dignitosi per gli studenti rifugiati
Arrivati in Italia i primi studenti vincitori di una delle 51 borse di studio messe a disposizione per il programma University corridors for refugees - Unicore coordinato da Unhcr, Agenzia Onu. Giovani residenti in Kenya, Nigeria, Sudafrica, Uganda, Zambia e Zimbabwe arrivando in totale sicurezza e legalità nel nostro paese hanno la possibilità di frequentare corsi di laurea magistrale della durata di due anni negli atenei italiani che hanno aderito al programma
Undici studentesse e quaranta studenti rifugiati sono arrivati in Italia lo scorso 13 ottobre in maniera regolare e sicura grazie al programma University corridors for refugees – Unicore coordinato da Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati.
Le 51 borse di studio messe a disposizione per questa quinta edizione sono rivolte a giovani residenti in Kenya, Nigeria, Sudafrica, Uganda, Zambia e Zimbabwe. In Italia sarà assicurata loro la possibilità di frequentare corsi di laurea magistrale della durata di due anni presso 35 atenei italiani che hanno attivato lauree magistrali erogate in lingua inglese.
L’Università di Bari che, per esempio, ha messo a disposizione tre borse di studio ai corsi di Physics, Computer science e Innovation development in agrifood systems e quelle di Bergamo, Benevento, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Pescara, Firenze, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Modena e Reggio Emilia, Napoli, Palermo, Padova, Parma, Perugia, Roma, Siena, Torino, Trento, Urbino, Vercelli, Verona e Viterbo.
«L’arrivo di questi studenti rifugiati che hanno avuto la possibilità di viaggiare in sicurezza e dignità», spiega Chiara Cardoletti, rappresentante Unchr per l’Italia, la Santa sede e San Marino, «è l’espressione concreta di un’alternativa. La crescita del progetto Unicore, grazie al sostegno convinto delle università italiane, dimostra che l’ampliamento dei canali sicuri e regolari è possibile e deve essere prioritario».
Il 76% dei rifugiati nel mondo vive in paesi in via di sviluppo dove troppo spesso le opportunità per ricostruire il proprio futuro in dignità sono assenti. Per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, infatti, i dati globali rimangono drammatici: solo il 6% dei rifugiati ha accesso all’istruzione terziaria contro il 38% della popolazione non rifugiata.
Il progetto Unicore in cinque anni ha coinvolge 41 atenei che hanno offerto oltre 200 borse di studio a ragazzi rifugiati che hanno potuto realmente accedere a percorsi di studio e di lavoro in linea con le loro capacità, aspirazioni e talenti senza dover affrontare viaggi pericolosi affidandosi ai trafficanti.
Gli studenti vincitori della borsa di studio oltre a un contributo economico beneficiare anche di un alloggio; di servizi di ristorazione; attività di orientamento e tutorato accademico; assistenza legale e spazi di ascolto grazie al supporto di un’ampia rete di partner territoriali come la Caritas diocesana, la Diaconia Valdese e il Consiglio italiano per i rifugiati.
Nella foto di apertursa l’ arrivo all’aeroporto di Fiumicino del gruppo di studenti rifugiati del progetto Unicore (Foto: ©Unhcr/Michele Cirillo)
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