Formazione
Campania da salvare da frane e camorra
Sembrava una cosa da niente lalluvione che ha causato le frane in Campania.
di Redazione
Così in troppi hanno creduto. Eppure anche qui ad Acerra le frane avevano già dato concreti avvertimenti. Una piccola fabbrica travolta e 20 operai senza più lavoro nei mesi scorsi. Il Mezzogiorno vive di acquazzoni, difficilmente di piogge. Ma questa volta, la pioggia continuava inesorabile fino a rendere ogni strada invasa dalle acque. Nessuno ha pensato che questa acqua continua potesse corrodere le ferite provocate dall?uomo fino a provocare frane. Ma così è stato. Ed è stata subito catastrofe, dramma senza precedenti.
Occorreva esserci e vedere il funerale di quelle cento bare nello stadio comunale di Sarno per capire la vastità del dramma. Un dramma che è entrato per un attimo – e speriamo resti – nella coscienza ancora buona della nostra nazione, fino a sentire il dolore della Campania come il dolore non solo dell?Italia, ma dell?umanità. È proprio vero: la politica e gli interessi creano divisioni; il dolore genera comunione. Per un attimo – speriamo di più – mi è sembrato che tutto il Paese si scrollasse di dosso tutti i bla-bla-bla dei separatismi e ogni accenno di strumentale polemica politica. Finché lo spirito di comunione prevarrà sugli interessi di bottega la civiltà dell?amore conserverà ancora buone radici.
Una testimonianza di queste radici è la mobilitazione di volontari: la testimonianza che tra noi c?è questa grande riserva di cuore che non conosce fatica e confini. Cos?è il volontariato se non l?affermazione che laddove c?è sofferenza e bisogno c?è amore e solidarietà? Il dolore non accetta divisioni: vuole tutti uniti. È stato bello vedere come da tutte le parti d?Italia, persino da uomini della Lega, ci sia stata una gara a chiedere di essere accanto a noi. A una settimana dalla catastrofe c?è però una nota stonata che rischia di occupare la prima pagina fino a far diminuire ciò che invece va alimentato, l?amore, appunto. La prima piaga è la presunta presenza della camorra che a Sarno e a Quindici ha conosciuto ?anni ruggenti? e forse ha ancora radici ben salde. Si comincia a temere che la camorra voglia impadronirsi subito dell?affare emergenza e ricostruzione. C?è chi parla di ?imposizione? di ditte o mezzi di soccorso, proprietà della camorra. È davvero vergognoso, ignobile, pensare che esistano uomini che pensano di insinuarsi in questa terribile piaga e in questo grande dolore per fini sporchi e loschi interessi. Chi sa deve avere il coraggio per denunciare e respingere queste infiltrazioni e chi deve controllare lo faccia, perché non è ammissibile che al dolore si aggiunga vergogna e violenza. ?Rispettate almeno il dolore? verrebbe da gridare a questi uomini. E vorrei dire a tutti, se questo momento di dolore ci fosse dato per liberarci una volta per tutte da questo cancro della malavita? C?è già abbastanza fango vomitato dalla montagna. Non lasciamo ora calare sulla disgrazia il fango della malavita organizzata. Come vescovo di questa Campania che soffre vi chiedo: aiutateci a rialzarci e a riconquistare la fiducia nella vita e nell?umanità.
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