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Campagna: i diritti dei migranti

La lanciano: Oil, Oim, Fcei, Cei, Caritas italiana, casa dei diritti sociali e Cgil, Cisl e Uil

di Redazione

La migrazione è un processo in costante evoluzione che continuerà a giocare un ruolo essenziale nelle società di tutto il mondo. E? sempre più evidente la dimensione globale del fenomeno migratorio con le sue implicazioni politiche, economiche e sociali. Rispetto al passato, i movimenti di popolazioni sono in aumento: guerre, carestie, degrado ambientale, iniqua distribuzione delle ricchezze nel mondo spingono milioni di persone a lasciare le proprie aree di origine. Oggi nel mondo ? sono dati ONU ? 175 milioni di persone risiedono regolarmente in un Paese differente da quello di nascita, una cifra che è raddoppiata negli ultimi 25 anni. Di questi, quasi un terzo – 56 milioni – vivono in Europa. Anche in Italia il fenomeno comincia ad essere consistente dato che, secondo una stima del Dossier Caritas, gli stranieri regolarmente residenti in Italia sarebbero 1.600 mila. Cifra destinata ad aumentare, se si considerano i 700 mila stranieri che hanno fatto domanda di regolarizzazione. Riconoscendo il bisogno di definire esplicitamente e di rispettare i diritti umani di tutti i migranti con uno strumento di diritto internazionale forte ed esplicito, l?Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la ?Convenzione Internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie? il 18 dicembre 1990. Questo nuovo strumento è inteso ad integrare la normativa specifica a favore del lavoratore migrante promossa dall?Organizzazione Internazionale del Lavoro attraverso la Convenzione (n.97) sui lavoratori migranti del 1949 e la Convenzione (n.143) sui lavoratori migranti (disposizioni complementari) del 1975, entrambe ratificate dall?Italia. A più di dieci anni di distanza, gli Stati che hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite del 18 Dicembre 1990, hanno appena raggiunto il numero necessario (20 ) per l?entrata in vigore prevista per settembre 2003, mentre altri 11 Stati l?hanno sottoscritta. Va tuttavia rilevato che, benché la Convenzione sia stata adottata in sede ONU a larga maggioranza nel 1990, tuttora figurano tra i firmatari solo i paesi generatori di flussi migratori. In considerazione dell?importanza di questo strumento, è stato costituito a Ginevra uno Steering Committee della Campagna Globale per la ratifica della Convenzione sui diritti dei migranti e delle loro famiglie di cui fanno parte organizzazioni internazionali, organizzazioni sindacali, ONG e associazioni , con contatti e raccordi in vari paesi del mondo. In particolare, la campagna è intesa a sensibilizzare la comunità internazionale su queste tematiche e ad incoraggiare i governi a ratificare la Convenzione, adeguando normative e prassi nazionali ai dettami della stessa. In tal senso, la campagna dovrebbe trovare espressione nelle realtà nazionali dei singoli paesi, per raggiungere il livello politico-istituzionale e la società civile. In Italia, nonostante le pressioni esercitate sin dal 1991 dalla FCEI e da altre associazioni ed organismi di ispirazione religiosa e laica , benché già nel 1991-92 il Ministero degli Affari Esteri avesse predisposto una traduzione italiana del testo della Convenzione e avviato le procedure in vista della firma italiana , per diversi anni non si è dato corso ad un dibattito sulla ratifica della Convenzione. Sino al 1998, in assenza di una legislazione organica in materia di immigrazione, non si poteva forse prefigurare l?adesione dell?Italia ad uno strumento di diritto internazionale che intende definire ambiti di tutela molto precisi e dettagliati della condizione giuridica del lavoratore migrante, vincolanti per gli Stati e non solo a livello di principi. Tali ragioni ostative sono oggi in parte superate. L?Italia potrebbe inoltre assumere un ruolo significativo e propositivo promovendo la ratifica di questa Convenzione anche tra altri Stati membri dell?UE in particolare alla luce della presidenza italiana prevista per il secondo semestre del 2003. Per tutte le ragioni sopraelencate è stato costituito il 17 dicembre 2002 un Comitato italiano per i diritti umani dei migranti (di cui fanno parte l’organizzazione Internazionale del lavoro Oil, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni Oim, la federazione delle chiese evangeliche in Italia Fcei, la Fondazione Migrantes Cei, la Caritas italiana, la casa dei diritti sociali e Cgil, Cisl e Uil) la cui composizione rispecchia fedelmente quella dello Steering Committee già operante a Ginevra sin dal 1998. Così come realizzato a livello internazionale dallo Steering Committee di Ginevra, il Comitato italiano si propone di costituire a livello nazionale un ampio network che includa individui, operatori privati, parlamentari, funzionari governativi, giornalisti radiofonici e televisivi, agenzie di stampa e carta stampata, gruppi formali e informali, associazioni, Ong e organizzazioni internazionali e nazionali, partiti politici, associazioni di migranti, agenzie governative, enti e organismi religiosi e laici, organizzazioni sindacali, imprenditoriali e di categoria. Info: www.migrantsrights.org e www.december18.net

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