Cultura

Campagna di prevenzione contro il cancro alla prostata

La Società Italiana di Urologia lancia l’allarme per i 30mila nuovi casi all’anno

di Redazione

Salvare vite umane si può: la Società Italiana di Urologia si dissocia dalle critiche alla campagna di sensibilizzazione “Non è la fortuna che batte il tumore della prostata. È la prevenzione”, promossa dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Pari Opportunità, mosse da una parte della stampa medica e da alcune Società Scientifiche nazionali.

Quello alla prostata è il tumore più frequente nel sesso maschile e la seconda causa di morte per cancro dopo quello del polmone. «Nel nostro Paese ogni anno si registrano oltre 30.000 nuovi casi di cancro della prostata ed 8.000 decessi legati a questa patologia, e tali numeri sono destinati ad aumentare in futuro», afferma il Presidente della Società Italiana di Urologia, Francesco Rocco. «Si tratta, contrariamente a quanto si vuol far credere con pericolosi messaggi che screditano l’importanza di una costante attenzione al proprio stato di salute, di una patologia ad elevata incidenza, aggressiva e mortale». Preoccupante quindi il fatto che, secondo recenti dati Istat, in Italia solo il 25% della popolazione maschile si sottopone ad una visita specialistica a carattere esclusivamente preventivo. Di questo 25%, solo il 3.5 % ha effettuato una visita specialistica urologica.

«La corretta informazione e la diagnosi precoce sono le due armi principali», spiega il Segretario Generale della SIU Vincenzo Mirone «perché questo tipo di tumore è spesso inizialmente del tutto asintomatico, e scoprire la patologia in fase iniziale consente al medico di valutare la migliore strategia terapeutica da mettere in atto per raggiungere la guarigione e mantenere elevata la qualità di vita del paziente».

La battaglia della SIU contro la cattiva informazione verte pertanto attorno ad un unico, chiaro messaggio, un appello rivolto agli uomini italiani: «dopo i 50 anni, andate dall’urologo una volta all’anno, e sottoponetevi ad un semplice prelievo del sangue per eseguire il test del PSA (dai 45 in caso di familiarità con questo tipo di tumore, poiché la familiarità moltiplica da 8 ad 11 volte la possibilità di ammalarsi). E in caso di dubbio, chiedete al vostro medico. La lotta contro il cancro della prostata si vince sul tempo».

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