Non profit
Campagna 185: le adesioni locali. La giunta ha un cuore
Mentre la camera è in procinto di modificare la legge, da tante città italiane arriva un segnale opposto
di Paolo Manzo
Think globally, act locally. Certo: è l?Italia dei Comuni che dà le maggiori soddisfazioni sui temi dell?etica e della solidarietà. E non è difficile vincere il confronto con un governo nazionale che fa orecchi da mercante sul business delle armi, tra l?indifferenza totale o quasi (e trasversale, o quasi) dei parlamentari della Repubblica. Ma tant?è. Coi tempi che corrono bisogna sapersi accontentare e il successo della campagna a difesa della legge 185/90 (che regola l?export delle armi pesanti) nell?Italia dei Comuni non può che farci ben sperare: Firenze, Pisa, Venezia, Cesena, Ferrara, Rimini? tutti hanno votato mozioni a sostegno della mobilitazione (in totale sono oltre 50).
Ma sono soprattutto i piccoli centri ad aver colto l?importanza della campagna. «La notizia l?ho avuta dai missionari». Chi parla è Luca Grasselli, assessore alla Cultura e all?istruzione di Bazzano, nel cuore della provincia bolognese. «Il nostro obiettivo è stato quello di sensibilizzare tutti gli abitanti sul tema delle armi e perciò faremo uscire un articolo d?approfondimento sul bollettino comunale, sull?ordine del giorno approvato in consiglio». Ma l?elenco dei Comuni che hanno approvato mozioni pro 185 percorre tutta la penisola, come testimonia l?adesione immediata di Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta. Ma Think global and act local è anche il motto della Lista per Pioltello, che da anni sensibilizza la sua amministrazione sulla globalizzazione. «In ogni consiglio deliberiamo anche su temi nazionali. è una nostra costante. E la difesa della 185 ci è parsa una battaglia giusta. Da subito. Per dare un segnale a livello nazionale, per quel poco che possa contare la nostra voce», spiega Giuseppe Bottasini, consigliere della cittadina dell?hinterland milanese. E che nell?ordine del giorno approvato a difesa della 185 ha inserito tre parametri etici fondamentali per l?amministrazione : scegliere le banche con le quali avere rapporti finanziari in base a principi etici; chiedere agli istituti di credito con cui si hanno rapporti finanziari una certificazione che consenta di escludere il finanziamento d?imprese che lavorino nel settore del commercio di armi; preferire rapporti con banche che finanziano, a condizioni particolarmente favorevoli, i soggetti non profit e progetti di cooperazione con Paesi del Sud del mondo e di salvaguardia ambientale.
Davvero niente male.
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