Primo Mazzolari diceva: non è la strada che fa l’incontro, ma io debbo camminare se voglio incontrare.
Camminando ripenso a quel gesto di Gesù che scacciò dal Tempio i cambiavalute, e le loro monete, rovesciandone i tavoli, che con la loro presenza profanavano l’area sacra del Tempio. Penso al suo comportamento antisociale, perché non acconsentiva a tutto ciò e non poteva non fare niente…
Camminando medito e ripenso alle parole di don Enzo Boschetti: “La strada rappresenta il nuovo e il rischio: vi si incrociano il bene e il male, l’aggressività e la violenza, la benevolenza e l’amicizia, la povertà più miserevole e la ricchezza più sfacciata, l’accoglienza più aperta e lo lo scherno più ironico.”
Ma la strada oggi è anche il virtuale, la rete… e penso alla loro potenza che molti ormai utilizzano senza scrupoli con un unico scopo: arricchirsi. Aumentano in modo spropositato i giochi d’azzardo on line che dal 3 dicembre saranno liberalizzati dai monopoli di stato. Si sta consentendo all’azzardo di entrare nell’ambito domestico, portando un ulteriore attacco alle già fragili fondamenta dei nuclei familiari.
Il PIL diminuisce e la disoccupazione aumenta, il gioco non conosce crisi nonostante e si continua ad approfittare della disperazione e del malessere delle persone a discapito della loro salute.
Nelle rete non c’è più controllo, pensiamo anche ai siti che forniscono droghe o qualsiasi altro tipo di farmaci. Avremo forse domani bisogno dei pirati informatici per la prevenzione?
Camminando penso all’economia che sta davvero cambiando e che porta molti commercianti a chiudere i loro negozi per lasciar posto ad altri molto più ambiti e perversi. Tutto tace e va avanti verso una distruzione di massa davanti ad una indifferenza sociale che spaventa, le famigerate macchinette sono ormai ovunque: nelle latterie, nei distributori di benzina, nelle fermate delle metrò e negli spazi di accoglienza e di attesa delle poste.. E penso a domani quando i nostri figli ci chiederanno: doveri tu quando…
Viviamo in una società che tende sempre più all’omologazione e all’indifferenza: molte sono le persone che vivono le relazioni in modo superficiale e faticano ad accorgersi delle persone che hanno accanto, la politica e le istituzioni sono lontane dalla gente e, attenti agli scoop, affrontano i problemi solo se i giornali e i media ne parlano senza interpellare chi ogni giorno incontra e si scontra con il disagio
Specialisti e professionisti del sapere, nei servizi e nelle organizzazioni, lontani dalla gente che filosofeggiano le loro visioni e teorie parlando di disagio camminando però molto lontani da esso.
È sulla strada che si trovano gli incontri più veri. Ed è la strada il luogo che dobbiamo privilegiare e in cui dobbiamo stare. Questo è il luogo che ci permette di avvicinarci alle persone con un messaggio diretto, con uno stile chiaro per cercare di coinvolgerli ed instaurare rapporti veri e autentici che ci permettono di incidere a livello culturale e profondo.
Ed è li che ho scelto di camminare.
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