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Camilliani: dramma colera, già 2100 morti

Continua il contagio, i magazzini sono presi d'assalto e non si fermano le violenze post-elezioni

di Redazione

«La situazione sull’isola peggiora sempre più, siamo già arrivati a 2100 morti e si parla di 400 mila contagi e 200 mila morti se l’epidemia continuerà senza che si riesca a fermarla». Sono gli ultimi, drammatici, aggiornamenti che padre Antonio Menego’n, Camilliano, Responsabile della Missione Camilliana ad Haiti, comunica all’Agenzia vaticana Fides in merito alla diffusione del colera nell’isola dopo il terremoto che ha devastato il Paese.

«La situazione è drammatica anche per le violenze che imperversano nel Paese in seguito all’esito delle elezioni, tutto è chiuso e bloccato» afferma padre Menego’n. Porto e aeroporto sono chiusi, ci sono pochi voli. A causa delle violenze, Stati Uniti e Canada hanno chiuso l’ambasciata. I magazzini sono presi d’assalto. Non riusciamo a fare rifornimento di medicinali e di gasolio, è tutto chiuso».

Il missionario Camilliano prosegue: «Il nostro ospedale continua ad accogliere gli ammalati di colera, alcuni sono morti, altri guariti. In una famiglia, durante una veglia funebre dove non sapevano che il morto fosse deceduto per il colera, sono morti in 25. Siamo impegnati insieme ad altri ospedali per cercare di frenare queste emergenze, ma tutto è molto complicato. Dalla Provincia Camilliana di Torino stiamo inviando amuchina, antibiotici ed altri farmaci per fronteggiare il colera. I problemi sono tantissimi e la situazione è sempre più grave».

Padre Crescenzo Mazzella da Haiti informa di avere ricevuto i medicinali mandati per via aerea con gli infermieri della Croce Rossa, ma i rifornimenti sono sempre più problematici. «La situazione è drammatica» dice il religioso, «aiutateci, hanno bisogno di tutto, ma anche che Dio volga lo sguardo verso Haiti». Da Jeremie un altro Camilliano, padre Massimo, riferisce che ci sono già 500 morti accertate ma sono sicuramente il doppio, poiché tutto il paese è infettato. Anche nella casa dei religiosi ci sono malati e morti. Nell’ospedale pubblico sono migliaia le persone abbandonate e contagiate.

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