Politica

Camera.it, sito web da 3,6 milioni di euro

Scade a settembre l'appalto triennale per il rinnovo del portale dell'organo parlamentare. Spesa elevata? "Bisogna accertare che sia a tutti gli effetti trasparente e accessibile per il cittadino", spiega l'esperto Roberto Scano

di Daniele Biella

Sui social network si grida già all'ennesimo scandalo legato ai costi eccessivi della macchina politica: la Camera dei deputati, per il rinnovo del portale web ufficiale, camera.it, ha pubblicato un bando di gara denominato 'Procedura ristretta per l'acquisizione dei servizi di manutenzione e sviluppo del sito web della Camera dei deputati' da 3,6 milioni di euro in tre anni e destinato a 'imprese riunite o consorziate'.

Un appalto plurimilionario, a cui ci si può candidare entro il 20 settembre 2013, avente come oggetto 'il servizio di manutenzione del sito web della Camera, ed il servizio di sviluppo del sito web, mediante presidio'? Proprio così. "Ma prima di dire che siamo di fronte a un nuovo caso Italia.it (il portale ufficiale del turismo italiano lanciato qualche anno fa in pompa magna ma rimasto sotto le attese di utilizzo nonostante gli alti investimenti, ndr) bisogna capire bene in che cosa consiste l'appalto, ovvero quali ssitemi e infrastrutture saranno messi in piedi", ragiona Roberto Scano, presidente di Iwa Italy, International webmasters association, e uno dei padri della Legge Stanca (n.4 del 2002) che ha definito i criteri di accessibilità dei siti internet italiani.

Nei punti del bando pubblicato sul sito, che rimanda al testo completo che però sembra non disponibile online, si chiedono alle aziende concorrenti varie tipologie di esperienza nel settore, ta cui Sviluppo e riuso di software ad hoc, Personalizzazione e Mev di prodotti esistenti,  Manutenzione correttiva e adeguativa, Migrazione e conversione applicazioni', che dovrebbero quindi essere parte del lavoro da svolgere per il sito camera.it. "In effetti ci sono attività che necessitano di un lavoro ingente, come i resoconti in corso di sedutao  l'organizzazione della base dati di tutto ciò che entra ogni giorno nel sito, tra cui gli emendamenti e le proposte dei singoli deputati, che d'ora in poi si spera non vengano più scritte a mano come avviene ancora oggi", continua Scano, "ma l'aspetto più importante da tenere in conto è l'accessibilità del sito: con  un costo del genere, deve essere accessibile a tutti, trasparente e immediato per ogni cittadino che ne voglia far uso".

Essendo la Camera dei deputati un organo costituzionale e non di Pubblica amministrazione, il sito non è però tenuto al rispetto dei criteri di accessibilità della legge Stanca: "è vero, ma seguire tale legge sarebbe un grande segno di considerazione verso la cittadinanza, soprattutto a livello etico, in un periodo in cui il rapporto tra popolazione e politica è in forte difficoltà", e  le persone controllano giustamente con molta più attenzione di prima le spese del mondo politico.

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