Un numero …un ricordo indelebile incroci di storie, drammi, disperazione e felicità. Sono entrata, srotolata brutalmente da una barella. Tu mi hai salutato sorridente e stranita dolce e lunare come una bimba. Nel volerti bene ho conosciuto il tuo dramma, la vita ti stava abbandonando senza privarti del sorriso. Di notte immaginavo di entrare nel tuo corpo e spazzare via le cellule malate, dolce Mary. Poi è arrivata Veronica…spesso piangevi. Ti pensavano folle, ma tu sentivi solo il peso di una vita, sprecata, vissuta male, molti dolori, pochi amori e una sensibilità che diventava quasi veggenza… ““Tremo, non resisto più… che brutta malattia“ continuava a ripetere Betta. La depressione le riempiva gli occhi di pianto, senza toglierle però il desiderio di amare di vivere storie romantiche e riabbracciare un figlio lontano, scappato chissà dove. Camera “12”… la stessa barella mi ha depositato altrove, ma il ricordo arde dentro di me e, chissà come, MI SENTO PIU’ FORTE
dal mio blog http://ritrattidicorsia.overblog.com/camera-12
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