Famiglia

Cambogia: 100 minori al mese costretti a prostituirsi

La denuncia è del ministro cambogiano per gli Affari sociali

di Gabriella Meroni

Un centinaio di bambini e bambine cambogiani sono spediti clandestinamente ogni mese nei Paesi confinanti dove sono avviati dalla mafia locale alla prostituzione e all’accattonaggio. “I loro genitori credono che potranno avere un lavoro onesto e ben pagato in una fabbrica e non immaginano che i loro figli saranno venduti a un lenone e drogati per costringerli a esercitare la prostituzione nelle vie di Bangkok”, ha detto il ministro cambogiano per gli Affari sociali, Ith Samheng, “Sono talmente poveri e disperati che quando li avvicina un trafficante di minori sono disposti a credere a tutto”.

L’anno scorso le autorita’ thailandesi rimpatriarono 493 bambini cambogiani, la maggioranza dei quali era stata drogata per potere lavorare piu’ a lungo e dimenticare la fame. La Cambogia e’ tra i Paesi con il piu’ grande traffico di esseri umani al mondo, secondo quanto riferito dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim); la stessa fonte ritiene che il fenomeno continuera’ ad aggravarsi fino a quando il governo di Phnom Penh non decidera’ di affontare il problema.

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